mercoledì 23 giugno 2010

INTERVENTO DI FABIO COLOMBO NELLA DISCUSSIONE SULLA MOZIONE SUI TAGLI ALLA SCUOLA

La mozione di questa sera non deve produrre uno scontro fra diverse parti o fra diverse ideologie, in un ‘muro contro muro’ fra diversi partiti politici ma, a mio avviso, deve farci focalizzare sul problema e sulla coesione fra tutti i consiglieri, per poter facilitare la risoluzione del problema.
A chi ci ascolta, ma prima di tutto a noi consiglieri, deve premere la risoluzione del problema perche’ questa mancanza di insegnanti sta mettendo in seria difficoltà famiglie, lavoratori e la formazione dei nostri bambini. Dobbiamo concentrarci sul disagio di molti nostri concittadini; tutto il resto è opinabile e superfluo.
Ecco il testo della mozione:

“ Nel prossimo anno scolastico 2010-2011 per poter attuare il Piano dell’offerta formativa delle nostre due Scuole Primarie, sono indispensabili:

* per il Primo Circolo Didattico 57 docenti + 10 ore per 26 classi a tempo pieno e 4 a tempo modulo Nell’organico di diritto dell’anno scolastico 2010-2011, invece, sono stati assegnati solo 55 insegnanti: mancano quindi quasi 3 insegnanti

* per il Secondo Circolo Didattico 56 docenti per 28 classi a tempo pieno. Nell’organico di diritto dell’anno scolastico 2010-2011, invece, sono stati assegnati solo 53 insegnanti + 10 ore: mancano quindi quasi 3 insegnanti.

Ciò comporterà la riduzione di orario complessivo delle classi prime e disagi anche alle classi già in corso e imporrà a molte famiglie una scelta didattica e organizzativa diversa rispetto a quella sottoscritta al momento dell’iscrizione.

Anche nelle classi che sulla carta avrebbero un tempo scuola di 40 ore, l’utilizzo delle compresenze di tutti gli insegnanti del plesso per permettere di completare l’orario e per sostituire i colleghi assenti, provocherà la rotazione di molti insegnanti sulla stessa classe (fino a 7 docenti) per coprire un orario frammentato e disorganico, l’abbandono delle attività a piccoli gruppi e di laboratorio, oltre che delle uscite didattiche; queste attività non possono essere considerate un lusso o uno spreco, ma rispondono a fondamentali esigenze didattiche e di apprendimento dei propri figli. (continua)”

Chi difende le scelte che stanno portando il caos nelle scuole primarie, adduce al rigore come causa di tale situazione e ci dice che meglio di cosi’ non si poteva fare.
A mio avviso il rigore puo’ e deve essere perseguito non mettendo in crisi i servizi fondamentali dei cittadini. Un buon padre di famiglia quando si trova in crisi, taglia le cose superflue o evitabili, non certo quelle necessarie. E per il governo, laddove fosse equiparato al padre di famiglia, l’essenziale sono la sanità, la scuola, i servizi ai piu’ deboli; il ‘superfluo’ sono i maxi rimborsi e stipendi da parlamentare, le auto blu, etc.

“..(segue) I tagli che colpiranno le nostre scuole riguarderanno oltre il 92% delle scuole di Milano e provincia. Infatti, a fronte dell’aumento di 1900 alunni, la scuola primaria milanese dovrà funzionare con oltre 700 docenti in meno e senza insegnanti specialisti di lingua inglese.
A 2.900 bambini viene negato il tempo pieno perché 150 classi vengono trasformate d’ufficio a tempo ridotto, senza il consenso delle famiglie. Tutto questo non era né previsto né inevitabile!

Potevano essere compiute scelte diverse sia a livello ministeriale che dalla Direzione Scolastica Regionale, che ha voluto concentrare gran parte dei tagli previsti per la Lombardia soltanto sulla realtà del tempo pieno di Milano e provincia.

Ricordiamo che il decreto ministeriale sulle assegnazioni degli organici di diritto prevedeva due insegnati fissi per classe.
La continua sottrazione di risorse finanziarie al sistema scolastico comporta per le famiglie un ingente danno economico e un inaccettabile abbassamento della qualità del servizio scolastico.(continua)”

Nella scuola siamo di fronte a tagli (veri e propri colpi di mannaia) che non sembrano fatti per fare il bene della scuola stessa ma solo per raggranellare dei risparmi, indipendentemente dalle ricadute, pesanti, sulla cittadinanza.
Si taglia sulla pelle delle famiglie e dei cittadini italiani; si dice, da Roma, che non si aumenteranno le tasse ma si creano disagi, anche economici, alle famiglie che non vedranno soddisfatta la possibilità di avere il tempo pieno, ai tanti dipendenti statali che vedranno congelati gli scatti e gli aumenti di stipendio per gli anni a venire e a molti dipendenti della scuola che sono a rischio con il proprio posto di lavoro.
In sintesi, in nome di un rigore che si puo’ perseguire con altri metodi e toccando altre voci di spesa, si mettono in croce le famiglie.

Il ministro Gelmini aveva assicurato in più occasioni, che i tagli non avrebbero riguardato il tempo pieno, al quale sarebbero stati garantiti 2 insegnanti fissi per classe, con l’intenzione anzi di potenziarlo proprio grazie ai ‘risparmi’ di personale sin qui ottenuti sostituendo il modello del modulo con il ‘maestro unico’. Invece i tagli del MIUR e le scelte fatte dalla Direzione Scolastica Regionale, andranno a smantellare il modello pedagogico del tempo pieno, che in questi anni ha portato la scuola primaria italiana ai primi posti nelle rilevazioni internazionali, privando le scuole del personale necessario per realizzarlo e ignorando le richieste e le esigenze delle famiglie.

Come genitori, come cittadini, come consiglieri, non possiamo accettarlo e siamo fortemente preoccupati per il futuro della scuola pubblica, considerata un fiore all’occhiello, sempre piu’ messa in difficoltà da scelte politiche precise e determinate del governo Berlusconi.

Signor Sindaco, come richiesto nel dispositivo della mozione le chiediamo pragmatismo ed azioni concrete non per caricarla di un peso e di una responsabilità su competenze che non le sono proprie, ma per giungere alla risoluzione di questo problema, interessandosi e facendo pressioni presso il provveditorato e il ministero.

“..(segue)Il Consiglio Comunale di Cernusco sul Naviglio
esprime
il proprio netto dissenso per la riduzione del numero di docenti prevista per il prossimo anno scolastico nelle Scuole Primarie del territorio e profonda preoccupazione per le ricadute che essa avrà sull’organizzazione didattica;
chiede
al Signor Sindaco di attivarsi – anche coinvolgendo tutte le forze politiche – affinché:
vengano restituiti i docenti necessari a soddisfare le richieste delle famiglie
si garantisca il funzionamento di tutte le classi fornendo un servizio di qualità, così come è avvenuto negli ultimi decenni
si blocchino i tagli indiscriminati all’istruzione, alla formazione e alla cultura
si investa nell’istruzione di qualità come risorsa prioritaria per uscire dalla crisi economica e dalla perdita di competitività del nostro Paese
si investa nelle nuove generazioni e nel futuro dell’Italia.”

Il fatto poi che il testo della mozione sia stato appositamente modificato per consentire ai colleghi del PDL e della Lega di votarlo, significa che, a loro volta, si impegneranno a fare pressione presso i propri partiti e che, noi estensori della mozione, abbiamo privilegiato una unità di intenti per dare piu’ peso alle nostre richieste.

Sarà un risultato significativo, per Cernusco, presentarsi al ministero, a guida PDL e Lega, con una mozione di disaccordo con le scelte intraprese firmata anche dai rappresentanti locali di Lega e PDL.


Fabio Colombo
Capogruppo di Vivere Cernusco

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