venerdì 29 febbraio 2008

Cernusco raccoglie 2500 firme per spostare le rotte di Linate

Sono 2500 le firme di cittadini cernuschesi (ma anche di residenti in altri comuni limitrofi) alla petizione popolare per la deviazione delle rotte degli aerei in decollo da Linate. L’iniziativa si è svolta nel finesettimana 23-24 febbraio a Cernusco e in altri 6 Comuni che aderiscono al Comitato Rotte Comuni; Gorgonzola e Melzo sono membri del sodalizio ma non hanno partecipato alla raccolta firme.
In totale almeno 4mila le sottoscrizioni raccolte nelle piazze dei Comuni aderenti.
“Ora abbiamo anche i numeri a dimostrare che il problema sta davvero a cuore dei nostri cittadini,” commenta con soddisfazione Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco, che guida la protesta contro le autorità aeroportuali e ha organizzato l’iniziativa.
Un problema e una protesta che hanno messo da parte il contrasto politico e hanno visto ai tavoli delle firme gruppi e consiglieri comunali di maggioranza come di minoranza.
“Una partecipazione incoraggiante per la quale desidero ringraziare tutte le forze politiche cittadine che ci stanno sostenendo,”aggiunge Comincini.
Le firme arriveranno a settimane sui tavoli della commissione aeroportuale, dei dirigenti Enac e Sea, delle giunte regionale e provinciale, dell’assessore ai trasporti di Palazzo Marino e al Ministero dell’Ambiente.

“Ma non ci limiteremo a recapitare le firme,” aggiunge Comincini – “la responsabilità di cui ci hanno investito i cittadini che hanno aderito alla petizione porterà a promuovere altre azioni per raggiungere lo scopo.”

Rotte aeree: Comincini rispedisce l’invito a Pioltello

All’indomani della raccolta di firme contro i sorvoli degli aerei, che ha visto l’adesione di più di 4mila persone in 7 Comuni della Martesana, il sindaco di Cernusco, Eugenio Comincini, rispedisce al mittente l’invito del collega di Pioltello, Antonello Concas, al consiglio comunale aperto organizzato per il 5 marzo prossimo.
“Se dobbiamo trovare il luogo e la data di un confronto sarebbe meglio confrontarsi prima di fissare l’agenda. ”
Secondo Comincini è una questione di metodo, oltre che di merito.
“Ci siamo sentiti dire che le azioni unilaterali non sono il metodo più adeguato per risolvere questo problema”, continua Comincini – ma quella cui siamo chiamati a rispondere che cos’è?”
“Un consiglio comunale aperto su questo tema si trasformerebbe inevitabilmente in una concione di fazioni opposte, che applaudono all’intervento dell’uno o dell’altro consigliere,“ continua il sindaco di Cernusco. “Nella petizione i sindaci della Martesana e i loro concittadini chiedono che un loro rappresentante possa sedere al tavolo delle commissioni aeroportuali. Questo è il luogo più adatto dove confrontarsi.”

domenica 24 febbraio 2008

Asse Vespucci-Dante, com'è la situazione?

Il sindaco di Cernusco, Eugenio Comincini, interviene sul dibattito inerente il progetto dell’asse viario est ovest, per fare alcune precisazioni.
“Mi sembrano doverose”, dice il sindaco – “dopo che ho letto alcune informazioni che non corrispondono a ciò che è realmente accaduto in Comune.”
“Devo smentire chi accusa l’Amministrazione di non considerare prioritario questo progetto. Era uno dei temi della relazione sugli indirizzi programmatici dell’Amminstrazione, che abbiamo votato a ottobre 2007. A seguito di quegli indirizzi la Giunta ha deliberato il progetto esecutivo, cui ha fatto seguito la pubblicazione del bando di gara per l’appalto della prima tranche dei lavori (dall’incrocio tra via Vespucci e via Fontanile sino all’incrocio con via Oberdan, ndr).”
Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto mercoledì 20 febbraio. L’importo dei lavori a base d’asta è di 1 milione 124 mila euro. Una volta espletate le formalità della gara d’appalto, i cantieri potranno aprire, nel corso della primavera.
“Stiamo dimostrando di voler dare risposte concrete al problema dell’asse viario Vespucci-Dante senza limitarci ai proclami,” è il commento di Maurizio Rosci, assessore ai lavori pubblici - “a differenza di quanto accaduto nel recente passato abbiamo recuperato le risorse necessarie per far partire davvero i lavori”.

venerdì 22 febbraio 2008

Ecopass e città vivibili

di Loris Navoni

Nella simpatica dialettica tra Paolo e Kuda (molto più simpatica di altre polemiche presenti in Piazzetta - Paolo riesce ad essere simpatico anche quando non si è d'accordo con lui, altri questa capacità non l'hanno ), vorrei introdurre un argomento che avrei voluto già assunto agli onori di una qualche discussione o di qualche documento programmatico, ma che invece ha avuto solo qualche debole cenno, mi pare, in consiglio comunale, per di più dai banchi dell'opposizione. E che concretamente potrebbe dare un forte contributo al miglioramento del traffico e dell'inquinamento.

Parlo della ciclabilità a Cernusco, che non significa solo piste ciclabili, ma riprogettazione di alcuni impianti urbanistici ( ad esempio l'incrocio via Manzoni -via Torriani -via Marcelline), diffusione della cultura della bici, agevolazioni nel parcheggio dei mezzi, disponibilità a noleggio degli stessi. Oggi molti intendono la bicicletta come strumento per le passeggiate domenicali e non come mezzo utile per gli spostamenti in città. E' ora che questa mentalità cambi. So che alcuni giovani consiglieri avevano qualche idea in merito. Nonostante la mia ignoranza in merito ( non sono ne urbanista nè ciclobbista ) mi rendo disponibile a dare una mano. Quando si comincia?

Loris G. Navoni

Ecopass e metropolitana ad un euro

di Roberto Codazzi

“In God we trust, all the others bring data”.
“In Dio crediamo, tutti gli altri portino i dati “
W. Edwards Deming, uno dei padri fondatori della Qualità

Rispondendo a Paolo Frigerio, provo a fare chiarezza senza cadere nella trappola della demagogia per cui non userò frasi ad effetto, ma poco utili alla seria discussione che stiamo portando avanti (come “I tram vanno più veloci che mai negli ultimi 10 anni”).

Si sta cercando di capire se l’introduzione dell’Ecopass a Milano abbia portato ad una sostanziale diminuzione dell’inquinamento. Paolo Frigerio (come i comunicati del comune di Milano) portano dati rispetto al numero di viaggiatori sulla metropolitana, al numero di auto in ingresso a Milano e ai rilevamenti di alcuni elementi inquinanti nell’aria.

Voglio precisare che ci troviamo di fronte a un sistema complesso di concause per cui legare una serie di effetti ad un unico motivo è sillogisticamente sbagliato. Tante cause portano tanti effetti, lo sforzo è riuscire a dare a ciascuna causa il proprio peso. Non credo che né io né Paolo sapremo portare a termine questo compito per cui spero che nei prossimi mesi venga affidato dal Comune di Milano il compito di analizzare i dati a un organismo terzo, indipendente e competente. Il mio intento qui è solo quello di mostrare che non sempre le cose sono così ovvie come ce le presentano.

Ho già mostrato nel mio intervento precedente come l’inquinamento sia diminuito in ugual misura tra dicembre e gennaio a Milano centro (zona Ecopass) come a Pioltello (molto distante dalla zona tassata) per cui alcune cause vanno ricercate nei mutamenti atmosferici (aumento di vento e precipitazioni).

Analizzando l’aumento dei passeggeri in metropolitana (a cui non è corrisposto un aumento delle corse) sottolineo come dal primo gennaio ci sia la possibilità di comprare l’abbonamento mensile per i lavoratori. Questa introduzione ha ridotto di circa un quarto i costi ed è stata molto promossa dalla Provincia. A questo spero di aver contribuito anch’io con la petizione di www.atmgratis.tk ripresa dai giornali e dalle radio nazionali (Il Giornale, Il Giorno, Repubblica, RadioDue, Radio Popolare,…). Il risparmio può aver contribuito a un aumento dei viaggiatori.

Per quanto riguarda le auto in ingresso sono diminuite nelle ore di funzione dell’Ecopass, ma a me risulta un aumento degli ingressi (soprattutto veicoli commerciali) tra le 6 e le 7.30 del mattino. Ripeto i dati sono complessi e vanno analizzati in ogni loro aspetto.

Forse non l’ho spiegato bene in precedenza, non sono contrario a priori all’Ecopass perché finalmente si è incominciato a parlare del fatto che l’aria milanese è irrespirabile, prima, con Albertini, era un problema nascosto, negato. L’iniziativa morattiana ha una grande valenza culturale: si inizia a dire ai cittadini che ciò che inquina provoca dei danni (in termini di salute, economici, psicologici) e quindi va limitato. Due anni fa queste venivano bollate come “paranoie da Verdi”. Bene, ottimo, però se si vuol dire che l’Ecopass riduce l’inquinamento, bhè, ci andrei molto più cauto.

Provo a rispondere io alla tua domanda, poi, se lo vorrà lo farà pure il sindaco:
“tra un SUV euro 5 e una PANDA euro 0 se c’è qualche mezzo che deve essere limitato per mantenere le emissioni entro i parametri di legge, il nostro sindaco Comincini chi sanzionerebbe con un eventuale ecopass??”

Prima di tutto l’euro 5 entrerà in vigore dal primo settembre 2009 e l’euro 0 gode già di una limitazione (anche a Cernusco) di blocco totale della circolazione dal 15 ottobre al 15 aprile. Quindi la domanda va un po’ rivista.
Proviamo a metterla giù così: chi limiteresti tra
un SUV PORSCHE Cayenne Turbo euro 4 benzina che rilascia 358 g/km di CO2 e
una Panda 1.3 MJT euro 4 diesel che rilascia 114 g/km?

Io farei pagare di più a chi inquina di più, l’Ecopass milanese permette al SUV di girare liberamente mentre da aprile la Panda pagherà 5 euro ad ogni passaggio. Come vedi nessuna furia proletaria, solo semplice ragionamento sulle emissioni.

Spero che l’Ecopass possa aiutarci a respirare meglio, ma, secondo me, senza un radicale miglioramento del servizio pubblico di trasporto, e un abbassamento delle tariffe dei biglietti sarà difficile. Cernusco, più che pensare a far pagare il pedaggio a chi osa passare sulle sue strade, dovrebbe impegnarsi a fondo per ottenere il biglietto unico della metropolitana per tutta la linea.

Facciamo partire insieme la campagna: “Metropolitana a un 1 euro”?

Roberto Codazzi

lunedì 18 febbraio 2008

Il territorio di Cernusco non è più in vendita

Nuove scelte per uno sviluppo equilibrato della nostra città

Una città, per avere uno sviluppo sostenibile ed equilibrato, dovrebbe edificare al massimo il 45% del proprio territorio. Cernusco, alla fine del 2007, secondo il Politecnico di Milano, rientra in una fascia di comuni il cui territorio edificato va dal 59 al 76%. Siamo ben oltre anche rispetto a paesi vicini, se si pensa che Pioltello è nella fascia di comuni con un territorio edificato tra il 42 e il 58%.
Cosa significa questo? Che chi ha amministrato finora ha permesso di costruire troppo, bruciando un bene collettivo a favore di pochi e a danno di molti. E non è finita, molti piani approvati negli anni scorsi devono ancora essere completati per cui aumenteranno le auto, il traffico, i bisogni delle persone, la necessità di servizi.
Un’amministrazione saggia avrebbe dovuto almeno decidere, in questi anni, di utilizzare i soldi provenienti dalle nuove costruzioni per i servizi necessari, ma non è stato così.
Ora finalmente qualcosa sta cambiando e VIVERE Cernusco esprime il suo convinto appoggio alle scelte che, in questi primi mesi, l’amministrazione ha fatto, avviando celermente le procedure per realizzare strutture e servizi indispensabili alla città: la nuova scuola, altre sezioni di nido e materna, il centro diurno per disabili.
Si apre ora un processo importante, il percorso che porterà alla stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio, che sarà stilato con la partecipazione dei cittadini e un’attenzione al benessere delle generazioni future.
I prossimi interventi urbanistici dovranno quindi essere mirati a fornire case a costi accessibili ed i proventi delle edificazioni dovranno essere spesi per dare alla città i servizi di cui ha bisogno.
Siamo sicuri che questa Amministrazione, coerentemente agli impegni presi in campagna elettorale, sarà attenta ad uno sviluppo armonioso della nostra città: dal territorio di Cernusco scomparirà definitivamente la scritta VENDESI.

venerdì 15 febbraio 2008

L'Ecopass ha fallito?

L’Ecopass sta fallendo il suo obiettivo

Devo ringraziare ancora una volta Paolo Frigerio per aprire la discussione sull’ecopass milanese a un mese circa della sua entrata in vigore. Precedentemente proprio sulla Piazzetta avevo avuto modo di esporre tutte le mie perplessità e devo dire che qualche dubbio d’aver sbagliato le previsioni mi aveva colpito quando leggevo i dati trasmessi alla stampa dal Comune di Milano.

Ma poi…

Già c’è un “ma poi”, ho richiesto all’Arpa, incaricata di effettuare i rilevamenti sulla salute dell’aria, di fornirmi lo specifico dei dati di due centraline, una in via Verziere (zona piazza Fontana, in piena zona Ecopass) e l’altra a Limito di Pioltello che non dovrebbe essere interessata dal provvedimento che riguarda solo la cerchia delle porte romane di Milano.

Prima di analizzare i dati bisogna ricordare che la salute dell’aria dipende da quattro grosse variabili: le industrie, i sistemi di riscaldamento, la automobili e il tempo atmosferico. Quest’ultimo punto è fondamentale perché supponendo che tra dicembre 2007 e gennaio 2008 non ci siano stati grandi cambiamenti su impianti industriali e di riscaldamento, il tempo atmosferico è l’unica altra variabili da considerare insieme al traffico su gomma. Vento e pioggia contribuiscono a pulire l’aria che respiriamo.

Torniamo ai dati, che metto a disposizione su www.kuda.tk:
a Milano (Verziere) tra l’11 dicembre e il primo gennaio 2008 si è registrato un grado di concentrazione medio di pm10 di circa 90 µg/m³. Tra il 20 gennaio 2 il 10 febbraio 2008, dopo l’introduzione dell’Ecopass il livello medio è sceso a circa 56,5 µg/m³. Nonostante si rimanga sopra il limite previsto dalla legge (che è di 50 µg/m³) effettivamente si è registrata una diminuzione di circa il 37% (che potrebbe corrispondere a quel 40% citato da Paolo Frigerio nel suo intervento).

Se tale diminuzione fosse causata dall’introduzione dell’Ecopass ci dovremmo aspettare che a Limito di Pioltello i valori siano rimasti più o meno gli stessi, data la distanza dalla zona a pagamento, ma…

A Pioltello nello stesso periodo (dicembre 2008) la media di pm10 era di circa 119 µg/m³ e nel secondo periodo (gennaio-febbraio 2008) la concentrazione è scesa a 68 µg/m³ di media. Si è registrato un calo di circa il 43%, addirittura superiore a quello di Milano centro.

Cosa possiamo dedurre? Che la diminuzione del pm10 è dovuta non tanto all’introduzione dell’Ecopass (che avrà anche contribuito in minima parte) ma soprattutto alle mutate condizioni meteorologiche che hanno aiutato a pulire l’aria dentro e fuori Milano.

Infine, per quanto riguarda i dati sulle auto che transitano per Milano, i dati forniti dal comune di Milano sono poco utili perché confrontano i transiti ne mese di dicembre (compre pre-natalizie) con quelle di gennaio quando sappiamo bene che i primi 6 giorni sono stati di festa e chiusura per molti uffici.

La mia speranza è che la situazione migliori, ma per il momento, non se me ne voglia, boccio l’Ecopass, soprattutto per le sue ricadute su Cernusco (si paga per andare in città, le metropolitane rimangono poco frequenti, le stazioni cadenti, e l’aria molto più inquinata del centro milanese).

Sono pronto a rivedere la mia posizione se emergeranno dati diversi o le mie analisi (che ho svolto da solo) dovessero risultare errate.

Roberto Codazzi

Ps1: ho preso in considerazione il pm10 perché è l’unico elemento inquinante che supera quasi quotidianamente i limiti di legge.

Ps2: il nostro amico Livingston, sindaco di Londra, ha proposto una tassa di 34 euro per l’ingresso dei SUV più inquinanti in città… quella si che dissuade.

giovedì 14 febbraio 2008

Tutti in piazza per fermare le rotte da Linate sopra Cernusco

Le Amministrazioni Comunali di Cernusco sul Naviglio (capofila), Cologno Monzese, Vimodrone, Bussero, Carugate, Melzo, Cassina de’ Pecchi e Liscate, riunite nel comitato Rotte Comuni (insieme a Gorgonzola), indicono, per sabato 23 e domenica 24 febbraio, una raccolta firme contro le nuove rotte aeree.

Come noto, dal 27 settembre 2007, le autorità aeroportuali di Linate hanno avviato una sperimentazione che ha aumentato i sorvoli sopra i Comuni aderenti al Comitato, completamente ignari del provvedimento, sperimentazione che ha causato un forte incremento dell’inquinamento acustico e atmosferico. A niente sono servite le richieste dei sindaci dei nove Comuni del Comitato di partecipare al tavolo di discussione; il presidente dell’Enac ha annullato l’incontro previsto per fine novembre 2007 senza più riconvocarlo e la sperimentazione, che inizialmente doveva durare tre mesi, è stata prolungata fino al 13 marzo 2008.

“È arrivato il momento di alzare la voce – ha dichiarato il sindaco Eugenio Comincini – Visto che i canali istituzionali non hanno portato nessun risultato e che le nostre richieste non sono nemmeno state ascoltate, dobbiamo agire in altro modo. Non possiamo continuare a subire decisioni prese da altri che peggiorano la qualità della nostra vita. È la prima volta che le Amministrazioni di più Comuni indicono contemporaneamente una raccolta firme a tutela dei propri cittadini. L’iniziativa è promossa dai sindaci, dalle giunte e dai consiglierei comunali di maggioranza e di minoranza: un segno di grande unità delle nostre comunità in questa battaglia. Chiedo ai cittadini cernuschesi e a quelli degli altri Comuni del Comitato di sottoscrivere la petizione. Più siamo più sarà difficile ignorare le nostre richieste”.

La petizione, che richiede il ripristino dei tracciati previgenti e l’apertura di un tavolo negoziale che tenga conto delle esigenze di tutti i Comuni coinvolti, sarà indirizzata alla Direzione aeroportuale di Milano-Linate, ai membri della Commissione aeroportuale, al Ministro dell’Ambiente, al direttore generale del Ministero dell’Ambiente, all’assessore alla Mobilità, Trasporti, Ambiente del Comune di Milano, ai membri della Commissione Mobilità Traffico Ambiente del Comune di Milano, al presidente e al direttore generale di Enac, al presidente di Sea, al Presidente della Provincia di Milano, al Presidente della Regione Lombardia e al Prefetto di Milano.

A Cernusco i punti per la raccolta firme saranno allestiti, nella giornata di sabato 23 febbraio in piazza Matteotti, piazza Ghezzi e al mercato di via Volta, domenica 24 febbraio in piazza Matteotti, piazza Ghezzi, piazza Conciliazione e piazza Schuster.

Linee guida per il nuovo bilancio 2008 di Cernusco

Al primo posto la difesa del territorio, la qualità della vita e la garanzia di servizi fondamentali per tutti i cittadini

Cernusco sul Naviglio è cambiata molto durante gli ultimi anni. Mentre i comuni vicini, dopo il boom edilizio degli anni '60 e '70, hanno conosciuto un rallentamento nella crescita demografica la nostra città in pochi anni è passata da 20.000 abitanti ai prossimi 32/35.000. Se le case sono aumentate a dismisura, parallelamente sono diminuiti gli spazi verdi: una recente analisi del Politecnico di Milano colloca Cernusco nella fascia di edificato compresa tra il 55 e il 75%, quindi ben oltre la soglia del 45% che garantisce una buona qualità della vita.

Crescita demografica e nuove abitazioni portano all’esigenza di nuove scuole, asili, servizi alla persona, trasporti e strade, ma anche ad inquinamento e traffico. La crescita va programmata, ma a Cernusco negli ultimi anni hanno avuto mani libere i costruttori ed i piani straordinari senza che questo abbia portato un beneficio alla città.

Le nuove costruzioni producono oneri di urbanizzazione, sotto forma di soldi nelle casse comunali o di opere pubbliche realizzate dal privato; tali oneri devono essere impiegati per risolvere i problemi generati dalle nuove abitazioni e garantire ai cittadini servizi adeguati. Purtroppo le ultime Amministrazioni hanno usato i cospicui oneri derivanti dallo sfruttamento del territorio per realizzare opere inutili o per finanziare la spesa corrente. L'attuale Amministrazione Comunale si trova quindi a fronteggiare una pesante situazione ereditata: la città ha bisogno di interventi rapidi, ma i soldi sono già stati spesi per altro.

La crescita della popolazione richiede di destinare alle scuole nuove strutture, richiede un intervento rapido sulla viabilità, richiede di aumentare le risorse destinate all'integrazione sociale e alle fasce deboli (anziani non autosufficienti, disabili, nuove povertà).

Siamo ora di fronte ad una scelta: continuare a saccheggiare il territorio permettendo l’edificazione di nuove case, a prezzi sempre più alti, oppure agire sulle entrate. Cernusco non può più sopportare costruzioni al ritmo degli ultimi anni; in poco tempo ci troveremmo a vivere nel cemento e nello smog.

Come intervenire quindi per preservare il territorio e realizzare i servizi necessari? Il Governo Prodi ha ridotto l’ICI sulla prima casa, consentendo ai Comuni di intervenire sull'imposta sul reddito (IRPEF) senza un aggravio dei conti famigliari, tutelando le fasce di reddito più basse.

Le uniche alternative a questa manovra fiscale dall’impatto limitato sarebbero del resto solo due: rinunciare alla costruzione della nuova scuola e della strada di alleggerimento dell'asse Vespucci-Dante e chiudere la porta a chi bussa ai Servizi Sociali, oppure proseguire nell’opera di svendita del territorio per fare cassa, deludendo le aspettative dei molti cittadini che hanno dato un chiaro segno di volontà di cambiamento e consegnando alle generazioni future la prospettiva di un esaurimento delle risorse disponibili.

La coalizione al governo della città ha scelto: al primo posto la difesa del territorio, la qualità della vita e la garanzia di servizi fondamentali per tutti i cittadini.


Cernusco s/N, 13 febbraio 2008


Partito Democratico – PRC Sinistra Europea – Vivere Cernusco

martedì 12 febbraio 2008

La Lombardia avrà il suo Referendum sull'Acqua

La battaglia di 132 Comuni lombardi, tra cui Cernusco, contro la privatizzazione dell’acqua ha ottenuto la sua prima vittoria. Il 5 febbraio, infatti, il Consiglio regionale della Lombardia, dopo settimane di rinvii, ha ammesso il referendum abrogativo della legge regionale 18 del 2006, legge che proibisce la gestione interamente pubblica del servizio e consente la partecipazione privata nelle società titolari della proprietà di reti ed infrastrutture, attraverso la messa a gara obbligata del servizio di erogazione. Se non saranno trovati accordi preventivi tra le parti, i cittadini lombardi saranno chiamati alle urne nel 2009 per esprimersi sulla questione.

“E’ un primo risultato che fa ben sperare – ha commentato l’assessore all’Ecologia, Giordano Marchetti – La partecipazione che questa campagna ha trovato tra i Comuni e i cittadini della Lombardia dimostra che la legge regionale in oggetto è vissuta da molti come un pericolo per la diffusione e il consumo di un bene indispensabile: l’acqua. L’impegno della nostra Amministrazione e l’appoggio al promotore del referendum, il Comune di Cologno Monzese, continuerà finché non otterremo la cancellazione dei passaggi della legge che consentono la privatizzazione”.

Giovanni Cocciro, assessore all’Educazione Ambientale di Cologno Monzese, auspica che l’Amministrazione Regionale, nella prossima fase di discussione, possa recepire le richieste del Comitato promotore, in modo da evitare un referendum che costerebbe ai cittadini lombardi milioni di euro.

lunedì 11 febbraio 2008

Populismo e Partecipazione: chiariamo di cosa si sta parlando.

Quando leggo i tanti scritti dell’ex assessore Mandelli, dove parla di “spartecipazione”, mi chiedo se, prima di storpiarne il nome, conosca, a livello istituzionale, il vero significato di “partecipazione”. Il suo populismo gli produce infatti una visione fortemente distorta della cosa: la partecipazione non è assemblearismo spinto; la partecipazione per essere seria, efficace, funzionale all’interesse di tutta la comunità, richiede la costruzione di una serie di strumenti idonei, con modalità operative e competenze definite, istituti quali ad esempio le consulte e i referendum.
Questi strumenti richiedono però dei regolamenti attuativi che, in tanti anni di governo, l’amministrazione di cui Mandelli ha fatto parte non si è mai sognata di redigere. Il Bilancio partecipato, cui Mandelli fa riferimento nell’ultimo comunicato, richiede che questi strumenti di consultazione popolare siano disponibili, quindi un percorso ancora più lungo. Un amministratore esperto come lui dovrebbe saperlo: i comuni che attuano questa forma di bilancio hanno alle spalle almeno due anni di lavoro in tal senso.
È quindi pura demagogia accusare questa amministrazione di non aver fatto, in pochi mesi, quello che in tanti anni nessuno dei suoi “friends” si è preoccupato di fare.
Oltretutto Mandelli, nel suo fumoso discorso sulla partecipazione, omette fatti importanti: non dice che, in questi mesi, la nostra amministrazione ha già fatto passi concreti sul percorso della partecipazione; sono infatti in corso i lavori per redigere i regolamenti delle consulte. È stato costituito il gruppo di lavoro che stilerà il regolamento per la consulta dello Sport, gruppo che comprende persone direttamente indicate dalle associazioni e società sportive, oltre che rappresentanti delle minoranze. Questo lavoro è appena stato avviato, con le stesse modalità partecipate, per la consulta del Terzo Settore: anche le associazioni culturali e di volontariato sociale eleggeranno i loro rappresentanti nella commissione che elaborerà il regolamento.
Entro l’anno avremo quindi a Cernusco, per la prima volta, istituti di partecipazione importanti come le consulte tematiche. Anche con il loro contributo avvieremo l’iter che ci porterà al Bilancio partecipato.
Come mai Mandelli non ne parla? Eppure di queste cose è stata data comunicazione tramite sito e stampa locale. Disinformazione sua o tentativo di disinformazione verso i cittadini? D’altra parte non è la prima volta: ricordo l’accusa alla nuova amministrazione di spendere soldi per ben 2 addetti stampa, “dimenticando” di dire che si trattava di 2 incarichi a tempo parziale, a sostituzione di un incarico a tempo pieno, quindi senza alcun aggravio di spesa; oppure l’accusa, anch’essa smentita dai fatti, di inerzia rispetto al problema delle rotte aeree. Il comitato “Rotte comuni”, formato dalle amministrazioni interessate ai nuovi sorvoli, di cui Cernusco è capofila, non ha smesso di lavorare e tra due settimane, come già annunciato in consiglio comunale (dov’era Mandelli?), con l’approvazione di tutte le forze politiche, promuoverà una grande mobilitazione popolare con raccolta firme in tutti i comuni interessati.
Come si vede, mentre Mandelli&friends passano il tempo a scrivere, la nostra amministrazione sul tema della partecipazione sta lavorando davvero.

M.Angela Mariani
Assessore alla Partecipazione

domenica 10 febbraio 2008

Centro Polifunzionale Integrato Dimensioni

A febbraio si aprirà in città uno spazio interamente dedicato alle ersone disabili e alle loro famiglie. L’inaugurazione avverrà sabato 2 febbraio alle ore 16.30.

In quella data, infatti, la Cooperativa Fraternità, che lavora con disabili medio-gravi e gestisce uno Sfa (Servizio formazione autonomia) presso la cascina Nibai, aprirà una nuova sede in via Manin 4, per avvicinarsi al centro della città e rendere così più semplice lo svolgimento di alcune attività.

L’Amministrazione Comunale ha stipulato una convenzione con la Cooperativa Fraternità che prevede l’ utilizzo dei locali di via Manin 4 dalle 16.30 alle 19.30 di ogni giorno e tutti i sabati. Questi spazi saranno a disposizione dell’Amministrazione per progetti sul tempo libero, per implementare i progetti individualizzati di assistenza domiciliare e alla sera potranno essere richiesti dalle associazioni che operano con la disabilità e dalle famiglie per incontri e momenti di confronto.

Il centro polifunzionale integrato “Dimensioni”, questo il nome scelto dall’Amministrazione per il nuovo servizio,accoglierà anche i ragazzi che rientrano nel progetto di assistenza domiciliare. offre un importante aiuto alle famiglie perché assicura loro un supporto durante le fasce della giornata in cui il ragazzo è a casa. Si tratta però di un rapporto uno a uno, educatore-ragazzo. Con l’apertura del centro polifunzionale, invece, assicuriamo uno spazio in cui gli utenti del servizio possono incontrarsi e svolgere attività educative e laboratoriali i – ha dichiarato l’assessore ai Servizi Sociali, Rita Zecchini – In questo modo favoriamo la socializzazione e l’integrazione”, e soprattutto costruiamo un percorso personalizzato e finalizzato all’acquisizione di nuove abilità,competenze .

Per garantire le finalità del progetto sarà necessario un monitoraggio del servizio. Per questo è stata istituita un equipe composta da un assistente sociale, un responsabile della Cooperativa, uno psicologo e un rappresentante del Comune.

Entro la fine di febbraio, tra le attività proposte dal centro, partirà un laboratorio teatrale, che si svolgerà tutti i sabati.

Lo scopo dell’Amministrazione è che questo spazio diventi luogo vivo di incontro e di confronto per tutti coloro che operano e vivono con la disabilità:persone disabili, famiglie, educatori, associazioni – ha concluso l’assessore Zecchini .



In moltissimi hanno partecipato, sabato 2 febbraio alle 16.30, all’inaugurazione del Centro polivalente integrato Dimensioni, aperto dalla Cooperativa Fraternità della Cascina Nibai in via Manin 4. All’inaugurazione erano presenti il sindaco Eugenio Comincini, l’assessore alle Politiche Sociali Rita Zecchini e diversi rappresentanti della Cooperativa Fraternità.

L’Amministrazione Comunale, attraverso una convenzione ha ottenuto l’utilizzo del locale, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 19.30 e sabato tutto il giorno, per attività legate al tempo libero delle persone diversamente abili.

Tra il pubblico numerosi rappresentanti delle associazioni cittadine, molte delle quali operano con la disabilità.

giovedì 7 febbraio 2008

Vivere Cernusco non vuole nessuna poltrona, solo buona amministrazione

VIVERE Cernusco risponde all'accuse rivoltale da Filippo Coppola dalla Piazzetta di Cernuscoinsieme.

L’intervento del sig. Coppola sul sito ci impone un richiamo a quanto è successo alle elezioni comunali del 27 e 28 maggio 2007: le forze che attualmente governano Cernusco hanno ricevuto con le elezioni il compito di amministrare la città sulla base di un chiaro programma. La maggioranza dei cittadini ha riconosciuto la serietà di Vivere Cernusco e di tutta la coalizione che ha saputo catturare anche i voti su cui puntava l'Unione Laica (Socialisti e soci).

Questi sono gli unici fatti certi, inconfutabili, concreti. Questo hanno deciso i cittadini di Cernusco. Tutto il resto sono solo povere elucubrazioni di chi non ha voluto sottoscrivere il patto elettorale, firmato da tutti i componenti l'attuale maggioranza, che stabiliva come, in caso di vittoria, le tanto citate “poltrone” sarebbero state assegnate solo in base alle competenze e al risultato elettorale di ciascuna forza politica. Erano evidentemente loro quelli che volevano la poltrona garantita, indipendentemente dal consenso elettorale!
Per tornare all’oggi vogliamo ribadire alcune cose:

VIVERE non ha attaccato i lavoratori della Cernusco Verde ma ha sollevato un problema di efficienza nella gestione di questa società;

VIVERE non ha alcuna aspirazione a sedere in consiglio d'amministrazione ma vuole che la città sia curata;

VIVERE ricorda che il compito di amministrare bene la città le è stato assegnato dai cittadini e intende portarlo a termine nel modo migliore e più trasparente possibile;

VIVERE è al servizio della città, come ha sempre fatto, lavorando per migliorarla, ieri dall'opposizione oggi dalla maggioranza.
Questa è la storia di VIVERE Cernusco, il resto sono solo calunnie, messe in giro da chi probabilmente non conosce altri mezzi di fare politica.

Leggi gli altri post sulla vicenda Cernusco Verde
Una postilla sul curriculum di chi ci accusa.

Enzo Collio e le poltrone

Forse chi accusa VIVERE Cernusco di volere occupare poltrone in Aziende Pubbliche non ha la coscienza molto pulita: Filippo Coppola, firmando a nome del Partito SOcialista, scrive su Cernuscoinsieme:
"Ancora una volta questa ibrida formazione politica locale, preoccupata più dei posti in consiglio di amministrazione che della pulizia della città, si è rivelata il vero braccio di potere della nuova, debole, amministrazione comunale"
Siamo andati allora sul loro sito e abbiamo scoperto l'invidiabile curriculum di poltrone occupate da colui che nelle scorse elezioni proponevano come candidato sindaco (Socialisti e Comunisti Italiani hanno dato vita pochi mesi prima delle elezioni all'Unione Laica per Cernusco) Enzo Collio. Buona lettura.

Enzo Collio, 62 anni, sposato con tre figli, residente a Cernusco dal 1993, dopo il diploma di geometra all’Istituto Carlo Cattaneo di Milano, ha continuato gli studi alla facoltà di Scienze Politiche all'Università Statale di Milano, giornalista pubblicista, revisore ufficiale dei conti.

Nel 1963 si iscrive al PSI e nel 1965 è eletto segretario provinciale della FGS, la gioventù socialista.

Nel 1969 aderisce al PSU e successivamente entra a far parte del Comitato Centrale del rinato PSDI; nel 1975 è eletto segretario regionale per la Lombardia.

Eletto nel 1980 nella Direzione Nazionale del PSDI assume l'incarico di Responsabile nazionale per gli Enti locali.

Rientrato nel 1985 nel PSI vi rimane sino al suo scioglimento quale componente dell'Assemblea Nazionale.

Nel 1995 partecipa attivamente con Ugo Intini alla ricostruzione del Partito Socialista di cui diventa segretario regionale.

Dal 1998 è membro della Direzione Nazionale dello SDI (Socialisti Democratici Italiani) e dal 2000 è Presidente dell'Assemblea Regionale dello SDI della Lombardia.

Ha ricoperto importanti incarichi amministrativi a cominciare dal 1969 quando viene nominato vicepresidente della Metropolitana Milanese SPA di proprietà del Comune di Milano.

Mantiene questo incarico sino al 1982 quando viene nominato Presidente dell'ERSAL (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Lombardia).

Nel 1987 ,alla scadenza di questo incarico, viene eletto Presidente dell'Istituto Autonomo Case Popolari di Milano e provincia, il più grande ente immobiliare pubblico d'Italia, che guida sino al 1995.

Consulente aziendale per la gestione immobiliare ha collaborato con le principali società italiane del settore. Dal 2003 al 2006 è stato presidente della Vimoservizi SPA, la società multiservizi del Comune di Vimodrone.

Dal 2000 a tutt'oggi è Consigliere di Amministrazione della società regionale Lombardia Informatica SPA.

ogni nostro commento potrebbe risultare superfluo.

martedì 5 febbraio 2008

Acqua pubblica contro acqua privata

Cernusco è stato uno dei 132 Consigli Comunali della Lombardia che hanno deliberato la necessità di abrogare alcuni principi base della legge regionale sulla privatizzazione dell'acqua. La legge voluta dal centro destra e in particolare da Formigoni prevede, tra le altre cose:
l'obbligo per gli ATO (ambiti territoriali ottimali: formati in genere da diversi comuni, per la gestione del ciclo dell'acqua) di mettere a gara l'affidamento dei servizi idrici, quindi di fatto di privatizzare;
la possibilità di cedere ai privati parte della proprietà delle strutture (reti, impianti).

Per indire un referendum sarebbero bastati 50 comuni, ne abbiamo quasi il triplo ma c'è il rischio che la maggioranza respinga in Referendum adducendo cavilli legali. Per sostenere la lotta del Comitato per l'Acqua Pubblica e chiedere che i cittadini possano esprimersi è stata organizzata una manifestazione sotto la sede della provincia i due consiglieri comunali Ermes Severgnini e Daniele Fedeli hanno partecipato, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale.


Rispetto ai rischi legati alla privatizzazione dell'acqua, oltre all'aumento delle tariffe, è emblematico il caso di Acqualatina una delle prime società private a gestire un servizio come questo:
"I vantaggi ingiusti ottenuti dai vertici societari di Acqualatina attraverso gli affidamenti milionari 'in casa' degli appalti, gravavano sull'intera collettività con un servizio vessatorio e la cui inefficienza rispetto a 'tariffe sempre più elevate era un fatto notorio'. E' uno degli aspetti eclatanti venuti fuori dall'inchiesta sul servizio idrico integrato della società mista: l'inadeguatezza della gestione e le sue ricadute sul pubblico è sostenuta dal Pm ma anche riconosciuta in pieno dal giudice Coccoluto che ne fa nell'ordinanza un punto nevralgico a sostegno della gravità penalmente rilevante dei fatti.
...
Il business dell'acqua resta un business sicuro. Se ci sono delle perdite, chi ci mette i soldi sono i cittadini dei Comuni, a suon di aumenti di bollette."
La notizia è data da un sito di Latina, è del 3 febbraio, ma non ve ne è traccia sui giornali nazionali. Qualcuno è interessato a far credere che l'acqua può diventare un bene su cui lucrare, e che questo non provocherà danni ai cittadini.

Vivere Cernusco è fermo nel chiedere che l'acqua sia e rimanga bene primario di tutti su cui non si possano fare utili. L'acqua è un diritto.

venerdì 1 febbraio 2008

VIVERE e la Cernusco Verde

Ci sembra opportuno replicare alle falsita’ scritte recentemente da “Il Naviglio” (affermazioni tra l’altro non condivise nemmeno da altri partiti di minoranza), con lo scopo principale di tranquillizzare i lavoratori di Cernusco Verde.

Ne’ questa Amministrazione, ne’ tantomeno Vivere Cernusco, hanno alcuna intenzione di vendere Cernusco Verde al CEM. Innanzitutto perche’ Cernusco Verde e’ considerata una risorsa, da valorizzare nel modo migliore per svolgere dei servizi essenziali per la citta’.

In secondo luogo perche’ il CEM non e’ interessato a questo tipo di societa’. Il CEM e’ una societa’ per azioni a totale capitale pubblico, detenuto dalla provincia di Milano e da 48 comuni dell’est milanese, che non svolge in prima persona la raccolta rifiuti, ma semplicemente ne gestisce le gare, gli appalti, le assegnazioni, garantendone la competitivita’ economica, a tutto vantaggio dei cittadini dei comuni serviti.

Va precisato che il comunicato pubblicato nelle settimane scorse da Vivere Cernusco e’ diretta conseguenza di una serie di segnalazioni di cittadini, ricevute sia dall’Assessore Marchetti, nel suo ruolo di gestore del verde e dei parchi (tutte prontamente inoltrate alla Direzione di Cernusco Verde), sia direttamente da Vivere Cernusco. Potremmo qui elencare tutti i casi che ci sono stati presentati, ma basta semplicemente guardarsi in giro per averne conferma. A partire dalla pulizia di strade non eseguita, lo svuotamento dei cestini troppo saltuario (soprattutto in periferia), la disorganizzazione nella rimozione di rifiuti abbandonati, i disguidi nella esumazione di salme al cimitero, la raccolta delle foglie in autunno.

E sia ben chiaro: tutto cio’ non per colpa degli operatori di Cernusco Verde, ma solo per la disorganizzazione che sembra imperare, da tempo, nella societa’.

Quando una azienda non gira a dovere, non si cambiano gli operai, si cambiano i managers!! Di questo, in realta’, si erano gia’ accorti anche i nostri predecessori: infatti, il turbinio di direttori generali, con strascichi legali non ancora risolti (tutto ovviamente maldestramente pilotato dall’Amministrazione Cassamagnaghi), fa venire il dubbio che non si sia sempre trattato di “professionisti che hanno svolto in maniera ineccepibile i propri incarichi”. Inoltre, la continua insistenza del Naviglio sulla questione delle poltrone, fa chiaramente capire quanto questa abitudine fosse diffusa nell’Amministrazione che ci ha preceduto.

Vivere Cernusco, invece, e’ stato all’opposizione per piu’ di vent’anni: se fossero le poltrone ad interessarci, senz’altro non saremmo durati tanto!!

Se tanti cittadini, alle ultime elezioni, ci hanno premiati per il nostro impegno e la nostra coerenza, assieme agli altri partiti della nostra coalizione, determinando la sconfitta dell’Amministrazione Cassamagnaghi, certamente un motivo ci sara’ !

In ultimo, va poi precisato che l’utile registrato a bilancio da Cernusco Verde non significa necessariamente efficienza e perfezione nello svolgere i servizi appaltati, soprattutto quando una societa’ opera in regime di sostanziale monopolio, come nel nostro caso. Anzi, l’utile potrebbe proprio essere il risultato di tagli di investimenti e di costi che potrebbero avere un impatto negativo sulla qualita’ del servizio. Quindi, una societa’ non puo’ essere giudicata positivamente solo perche’ in utile.

Lo scopo del nostro comunicato era da un lato stimolare il CDA e la Direzione di Cernusco Verde a prendere atto del progressivo peggioramento del livello dei servizi svolti, ma principalmente volevamo far sapere alla cittadinanza che questa Amministrazione comunale non ha ancora avuto modo di operare quelle scelte e dare quegli indirizzi ad un CDA di sua fiducia, in grado di apportare i cambiamenti necessari a far funzionare meglio la societa’.

Ci auguriamo che questo possa avvenire nel piu’ breve tempo possibile.