martedì 29 settembre 2009

Eugenio Comincini risponde alle 10 domande dell'ex sindaco Cassamagnaghi su Ronco e cemento

Rispondo all’intervento di Daniele Cassamagnaghi e Giorgio Mandelli dal titolo “I senza vergogna” relativo all’inaugurazione di Piazza Ronco nel quale mi pongono 10 domande. In questo periodo va di moda porre provocatoriamente 10 domande, ma non tutti accettano di affrontarle: io non mi tiro indietro, per consentire ai cittadini di avere tutti gli elementi necessari per riflettere.
Per praticità di lettura riporto il testo delle domande che mi sono state rivolte.

1. Ci dica Sindaco, di getto: era o non era un buon progetto la ristrutturazione del comparto di Ronco? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Domanda furbetta: gli interventi per meglio qualificare Ronco erano certamente necessari. Assolutamente discutibili invece le modalità di intervento. Intanto diciamo che il Piano Regolatore qualche errore e qualche lacuna l’ha certamente presentata, diversamente non sarebbe stato necessario intervenire. In secondo luogo, per sistemare la piazza e realizzare il parcheggio non era necessario regalare a Ronco un’ulteriore colata di cemento. Perché è proprio questo che avete fatto: per poter dire che si riqualificava Piazza Ronco e si realizzava un nuovo parcheggio avete consentito all’operatore immobiliare di realizzare ulteriori 8.000 metri cubi di edilizia (pari a circa 35 nuovi appartamenti).

2. Quale alternativa proponevate al nostro progetto e quale e’ stata, in merito, la vostra posizione in Consiglio Comunale? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
L’alternativa c’era: si dovevano finanziare la nuova Piazza ed il parcheggio con mezzi di bilancio comunale. Non era necessario incrementare il cemento da 10.130 metri cubi a 18.200 metri cubi! Questa è stata, allora, la nostra posizione in Consiglio comunale. Per pagare le opere realizzate bastavano circa 300.000 euro: gli avanzi di amministrazione dei vostri bilanci testimoniano che si sarebbe potuto agire in questo modo senza costruire altre case.

3. Come mai l’ opera non e’ ancora stata realizzata completamente e mancano, a ben due anni e mezzo dall’ inizio, sia gli arredi che la ristrutturazione del parco Taverna? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Perché il parco è attualmente utilizzato come area di cantiere per realizzare le case che voi avete consentito di costruire. Alternative per lo spazio cantiere nel parco erano la piazza, il parcheggio, o la strada provinciale. Peraltro il parco è ancora di proprietà dell’operatore perché, grazie a voi, non si è proceduto alla voltura della proprietà contestualmente alla firma della convenzione. Così solo a cantiere ultimato potremo far eseguire le opere di sistemazione del parco e renderlo disponibile alla comunità. Nessun ritardo quindi, ma disattenzione (o scelta?) vostra nell’elaborare la convenzione.

4. Come pensavate di impedire l’ edificabilita’ del parco Taverna (edificabile da PRG vigente) senza utilizzare lo strumento del PII da voi pesantemente contestato? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Per scongiurare l’edificabilità del parco Taverna (3.123 metri cubi previsti dal Piano Regolatore, circa 12 nuovi appartamenti) c’erano altre strade: fu proprio il sottoscritto che per primo, in una commissione urbanistica del 2003, propose all’allora Assessore all’Urbanistica Paolo Frigerio di valutare la possibilità di salvare il parco Taverna trasferendo i diritti edificatori dell’operatore immobiliare su uno degli altri ambiti dove lo stesso operatore stava già lavorando o sarebbe andato a breve ad operare. Frigerio disse allora che tutto si poteva fare e che prendeva atto che la proposta arrivava dall’opposizione. Poi si fecero scelte diverse: per non far costruire 3.123 metri cubi nel parco… se ne sono fatti edificare 8.000!

5. Come mai quel “cementificatore” di Cassamagnaghi ha trovato la soluzione salvando il parco Taverna e Voi “paladini del verde” avete gia’ cementificato il parco Buonarroti (centro disabili) e avete in piano la cementificazione del parco dei Germani (scuola)? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Il parco Buonarroti non è stato cementificato: la realizzazione, dopo 25 anni, di uno spazio adeguato per il Centro Diurno Disabili – che non è stato ghettizzato in periferia ma mantenuto in centro – ha comportato anche un’altra scelta: lo spostamento del monumento ai martiri di Marzabotto (che a breve, dopo il restauro, sarà ricollocato nella rotonda Verdi-Cavour-Mazzini) e il recupero a parco dell’area occupata dal monumento. Se un pezzo di verde è stato occupato, un altro lo abbiamo reso fruibile. La scuola non è affatto prevista nel parco dei Germani: non so dove abbiate ricavato tale falsa informazione. Centro Diurno Disabili e scuola sono comunque servizi per la città e non affari immobiliari. Sono sicuro che i cittadini abbiano colto la differenza.

6. Come mai l’ex Sindaco Cassamagnaghi ed il suo Assessore all’ Urbanistica, che con impegno hanno fatto approvare questo progetto (due assemblee aperte, incontri vari con gli operatori, , iter di approvazione vari, consiglio comunale..), come mai, dunque, da nessuno, diconsi nessuno, Essi sono stati formalmente (lettera di invito) invitati all’ inaugurazione? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Il Consigliere Cassamagnaghi ha ricevuto l’invito per l’inaugurazione come tutti i Consiglieri comunali in carica. Infatti era presente alla cerimonia. Mandelli non era l’Assessore all’Urbanistica al momento dell’adozione e approvazione del progetto su Ronco: la delega, dopo l’ennesimo rimpasto di Giunta, se l’era tenuta Cassamagnaghi e Mandelli restò fuori dalla Giunta. Ma con tutte le piroette fatte forse non vi ricordate più chi faceva che cosa… Ad ogni modo mi sono anche informato se per caso, mentre amministravate e inauguravate opere, avevate invitato all’inaugurazione – per esempio – della Casa delle Arti o dei Giardini all’Italiana il Sindaco che aveva avviato quei progetti: Paolo Frigerio. Nemmeno per sogno! A chi volete fare la morale?

7. Come mai questa amministrazione sforna, sia pure in ritardo ma con costanza, progetti della passata amministrazione prendendosene completamente il merito, quando ne’ idee ne’ finanziamenti vengono dal proprio impegno politico ma da quello di altri? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Questa amministrazione sta finanziando, con risorse che prima non c’erano, alcuni progetti che anche la passata amministrazione aveva in animo di realizzare (vedi rifacimento dell’asse Dante-Vespucci) e sta modificando le convenzioni urbanistiche approvate in precedenza per poter rendere eseguibili opere che altrimenti sarebbero restate sulla carta. L’impegno politico è notevole, perché se le cose fossero state fatte bene a suo tempo la città avrebbe avuto risposte in tempi più rapidi (vedi rotonde sulla Padana o cimitero).

8. Perche’ gli scambi di area di Cassamagnaghi erano una “vulgare” porcata e gli scambi di area (Villa Alari) vostri NON sono una “vulgare” maialata? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Perché le dimensioni fanno la differenza: 118.000 metri cubi legati solo ai Programmi Integrati di Intervento (aggiuntivi al PRG) realizzati in 5 anni di Amministrazione Cassamagnaghi sono ben di più di 6.000 metri cubi impegnati per le ali di Villa Alari. Anche i bambini sanno fare il confronto. Inoltre le motivazioni: l’operazione sulle ali della Villa Alari è stato necessario eseguirla per consentire di unificare la Villa, eliminare un condominio nella corte d’onore, impedire che il parco retrostante venisse usato come passaggio dagli inquilini delle case che si stanno realizzando per vostra scelta.

9. Come mai quanto non era stato ancora progettato esecutivamente dalla passata amministrazione – Villa Alari, Filanda, Albergo, Scuola, Garzanti...vive ancora nelle nebbie giuntaiole ed e’ ben lontano dall’ essere approvato e realizzato? Mancano idee? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Su Villa Alari una decisione è stata presa: Facoltà di Scienze Motorie; spetta all’Università Statale darci un responso definitivo. Filanda: si è deciso di ospitare spazi e servizi per anziani e famiglie; nei prossimi mesi partirà la progettazione e la struttura sarà consegnata alla città nel 2011. Albergo Melghera: alla proprietà sono state paventate alcune ipotesi solutive, purtroppo respinte. Scuola: con il PGT, che sarà adottato tra fine 2009 e inizio 2010, si propone un ventaglio di soluzioni. Garzanti: ribadiamo la destinazione a terziario-produttivo-commerciale prevista dal PRG vigente.

10. Dice il direttivo del PD (cernuscoinsieme): “le gru ci sono oggi ed e’ facile pensare.. che il responsabile sia chi governa oggi...dei cantieri aperti nessuno e’ attribuibile alla giunta Cominini”. Come mai quando le stesse cose le diceva Cassamagnaghi (che ha subito il PRG vigente fatto da altri) era comunque un perverso cementificatore? Ci siete o ci fate? (chiedono Cassagnaghi e Mandelli)
Cassamagnaghi e Mandelli hanno fatto parte attiva (Assessori) dell’Amministrazione che nel 2000 adottò il Piano Regolatore, approvato nel 2002. Cassamagnaghi ha avuto 5 anni di tempo per proporre varianti al Piano Regolatore e alle sue norme tecniche, ma non l’ha fatto. Se non gli piacevano più i contenuti del Piano Regolatore che aveva sostenuto aveva potere per intervenire. Ora che l’Amministrazione è guidata dal sottoscritto abbiamo in breve avviato l’iter per il nuovo Piano di Governo del Territorio, che darà un’impronta diversa all’urbanistica della città, pur dovendo fare i conti con una pesante eredità. Noi stiamo agendo, voi avete subìto uno strumento che – ora a parole – dite di non aver gradito, ma che avete sostenuto. Ad ogni modo, buona parte delle gru che ci sono oggi e ci saranno domani non sono solo il frutto del Piano Regolatore, ma anche dei Programmi Integrati di Intervento che avete approvato voi (Lanar, Alberti, Ronco, Alari).

Da ultimo: la piazza Ronco inaugurata non fa riferimento al vostro progetto, ma a quanto abbiamo modificato d’intesa con gli abitanti e l’operatore. Anche a noi piace. Ci sarebbe piaciuto di più consegnarla senza troppe gru intorno.

Concludo facendo riferimento alla mia frase che sembra aver offeso Cassamagnaghi e Mandelli: «L’inaugurazione della pazza testimonia l’attenzione dell’Amministrazione comunale per questo storico e importante centro rurale». La ribadisco sottolineando questo aspetto: è l’Amministrazione comunale l’istituzione che si preoccupa dei cittadini, non Comincini o Cassamagnaghi o chi per loro che, pro tempore, svolgono le funzioni di guida. La politica e l’attività amministrativa non devono essere basate sull'accampare “meriti” ma sul “servizio”. A titolo personale quando arriverà il momento di lasciare la guida della città me ne andrò facendo mia la frase del Vangelo di Luca: “Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili” (Lc, 17,10), con la consapevolezza di aver dato il mio contributo per il bene della città, di aver seminato qualcosa e che altri mieteranno.

Sarò più sereno di molti che mi hanno preceduto.

Eugenio Comincini
Sindaco di Cernusco sul Navigli

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