dalla Gazzetta della Martesana del 27 agosto 2007
«C'È UNA GRANDE DISPARITÀ TRA PREZZO E QUALITÀ DEL SERVIZIO»
«Non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B». Commenta così Giordano Marchetti la decisione presa da Regione e Provincia di aumentare i costi dei biglietti Atm solo per la tratta extraurbana. Il vicesindaco cernuschese era presente all'incontro dello scorso lunedì a Sesto, insieme ad altri dieci rappresentanti delle amministrazioni comunali della prima cintura urbana interessate dal provvedimento.
«Non trovo corretto - ha spiegato Marchetti - che l'adeguamento dei prezzi richiesto dalla Regione sia stato scaricato solo sulla tratta extraurbana: se l'aumento doveva essere fatto, sarebbe stato giusto "spalmarlo" in maniera equa su tutti i cittadini. Per questo ci siamo costituiti in un comitato e abbiamo chiesto un incontro urgente con Regione, Provincia e Comune di Milano: vogliamo il ritiro del provvedimento e l'avvio della tariffazione unica per tutti i cittadini che usufruiscono dei mezzi, siano essi della tratta urbana o di quella extraurbana, senza differenza, come succede in tutte le città europee».
E non è solo l'aumento tariffario a far imbestialire i rappresentanti dei 32 Comuni. «C'è da considerare - ha aggiunto Marchetti - la disparità eclatante tra prezzo e qualità del servizio offerto: chi usufruisce della tratta extraurbana, non solo paga di più, ma ha anche a disposizione un servizio inferiore. Sulla Linea 2 della metropolitana, ad esempio, non ci sono scale mobili, né ascensori che permettano l'utilizzo del mezzo da parte di persone con ridotta capacità motoria, che invece sono presenti in tutte le stazioni della città. Non ci è chiaro perché gli interventi di riqualificazione non possano essere realizzati anche nelle nostre stazioni, nonostante la disponibilità, più volte ribadita, dei Comuni a contribuire economicamente».
Obiettivo primario, comunque, visto come si sono messe le cose, resta la tariffazione unica. E Marchetti è d'accordo con gli altri sindaci e assessori: «Di fronte a una risposta negativa delle istituzioni siamo pronti ad azioni di protesta. Potremo cambiare atteggiamento nei confronti di alcune opere pubbliche, ritirare la disponibilità nei confronti di tracciati stradali che attraversano i nostri territori e per i quali serve la nostra autorizzazione». Un'affermazione che suona come una minaccia.
Intanto, lascia perplessi la posizione dell'assessore ai Trasporti della Provincia di Milano, Paolo Matteucci.
«Comprendo le preoccupazioni dei sindaci dell'hinterland milanese - ha commentato - ma ricordo che la Provincia ha posto come priorità la revisione del sistema tariffario e una maggiore attenzione, anche sotto forma di un coordinamento istituzionale, verso la gestione dei collegamenti tra Milano e l'area metropolitana». Parole che suonano difficili da credere, visto che chi le pronuncia è membro della giunta che ha deliberato l'aumento dei prezzi. Ma nessuna contraddizione, almeno secondo l'assessore: l'aumento dei prezzi segue l'andamento della tariffazione esistente, ma l'impegno della Provincia è una modifica del sistema attuale delle tariffe. Obiettivo che può essere raggiunto solo con un accordo con Regione e Comune di Milano.
«Nelle ultime occasioni di incontro con il ministro Antonio Di Pietro ha spiegato Matteucci - abbiamo sottolineato la necessità, sul fronte delle infrastrutture, di maggiori collegamenti verso l'hinterland. Tra le priorità il biglietto unico, che permetterebbe più equità per i costi di trasporto dei cittadini di tutta l'area e un incentivo pratico e immediato all'utilizzo dei mezzi pubblici».
lunedì 27 agosto 2007
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