venerdì 28 settembre 2007

Negozi storici e rispetto delle tradizioni

di Eugenio Comincini

Questa mattina ho scoperto che la pasticceria Perego ha chiuso i battenti.

I fratelli che per tanti anni hanno gestito questa attività hanno deciso di andare in pensione; il loro negozio non era soltanto un posto dove poter comprare dolci di buona qualità ma anche un punto di riferimento per tanti cernuschesi. Una tradizione consolidata negli anni e un posto dove sentirsi a casa, dove sentirsi parte di una comunità. Perché, la storia di una città, di un territorio, non è soltanto storia politica, amministrativa, ma anche e soprattutto storia delle persone che fanno un mestiere in quel territorio e che , tutti i giorni, aprono le porte delle loro botteghe, dei loro negozi, offrendo quello che è l’essenza di ogni comunità: l’incontrarsi, nel fluire degli avvenimenti esterni che spesso ci lascia sbalorditi, in un luogo conosciuto, familiare.

Un’abitudine piacevole, un sentirsi parte di un tutto a misura di uomo. Ecco, tutto questo era la pasticceria Perego, così come lo sono state altre attività che negli ultimi anni sono andate scomparendo. Da qui la mia malinconia di oggi causata non soltanto dalla chiusura di questa attività ma anche e soprattutto dalla constatazione che questi cambiamenti stanno trasformando il territorio, la vita delle persone, le loro abitudini e i loro rapporti.

I centri commerciali che nascono sempre più frequentemente alle porte della città soddisfano le nuove esigenze di una vita sempre più frenetica, ma allo stesso tempo rischiano di anestetizzare il tessuto sociale cittadino se i negozi storici non continuano a svolgere la loro funzione di attrattiva per i cittadini che vivono la piazza come punto di ritrovo e di aggregazione.

Per questo mi sono da subito impegnato, perché eventi di tipo culturale, enogastronomico, sociale, animino le piazze e il centro cittadino, in modo da attirare visitatori da fuori città e favorire il commercio locale.

Nessun commento: