L’attuazione del P.C. che andiamo a fare questa sera denota coraggio da parte di questa amministrazione e di questa maggioranza:
- il coraggio di selezionare ben più di limitate aree da escludere dalle linee del Piano Casa
- il coraggio della coerenza nel minimizzare il carico edilizio oltre quanto già previsto ed inevitabile, ahime’, del PRG vigente e oltre quanto già delineato come progetto di territorio e dei servizi inclusi nel PGT
Abbiamo fatto una scelta precisa a governo del nostro territorio, evitando che qualcuno fuori da Cernusco decida per noi su temi importanti quali l’urbanistica e il territorio, soprattutto con un tentativo di rompere già delicati equilibri.
Tengo a sottolineare che con l’adozione di questa sera non togliamo alcun diritto ad alcun cittadino:
tutto cio’ che un cittadino, alla luce delle regole urbanistiche del nostro comune, poteva fare puo’ continuare a farlo. Adottando parzialmente il piano casa lasciamo esattamente le cose come stanno, non togliamo nulla a nessuno. E questo è importante specificarlo per evitare incomprensioni o per fare chiarezza se qualcuno agitasse, come già fatto, false interpretazioni.
Sia ben chiaro: non siamo contrari al Piano Casa in se’ visto che i temi che un piano casa intende affrontare sono molto seri.
Il tema della casa, della crisi finanziaria e la necessità di rilanciare l’economia, il tema del costruire sul preesistente al fine di risparmiare fette di territorio.
A nostro avviso, tuttavia, la risposta data con questo Piano Casa non denota che questi temi siano stati affrontati con la dovuta importanza o efficacia:
- non ci sono vincoli paesaggistici, anzi il P.C.va in deroga a leggi e vincoli preesistenti e se non opportunamente arginato potrà produrre ‘danni’ al paesaggio; ad esempio in regione lombardia si potrà costruire in riva ai laghi senza particolari vincoli di rispetto del paesaggio;
- la legge nazionale non prevede vincoli su costruzioni abusive; qui’ l’interpretazione di qualche amministratore locale troppo ‘creativo’ potrebbe portare ad edificare con bonus su fondi agricoli o territori a verde;
- il problema della casa per chi è in difficoltà è solamente sfiorato e il P.C. non da risposte concrete in termini di edilizia convenzionata o accesso alla casa da parte di chi ha piu’ bisogno in tempi di crisi;
- non pensiamo che sia uno sconto sull’onere di urbanizzazione (che pesa un’inezia sui costi totali di costruzione) a rilanciare il comparto, cosi’ come non pensiamo che sia questo il comparto giusto che possa far rilanciare l’economia visto che è quello che restituisce meno alla collettività intermini di sviluppo economico, avendo un’alta rendita per l’operatore.
- non ci sono vincoli o requisiti sul risparmio ed efficienza energetica che siano piu’ restrittivi o innovativi rispetto a quanto adottato già dal comune;
- non ci sono particolari vincoli sui centri storici o su aree di pregio
- mette in difficoltà le amministrazioni comunali privandoli degli oneri di urbanizzazione, che sono importanti risorse dirette che servono a fornire servizi alla città (alla faccia del federalismo che dovrebbe aiutare i comuni e lasciare sul territorio le finanze e i proventi comunali)
E’ una legge che parte vecchia, dal punto di vista della concezione; sembra piu’ una scelta demagogica e ad effetto che una qualcosa che possa realmente portare benefici ai cittadini. Sembra un: ‘cosi’ facciamo vedere che facciamo qualcosa’ senza pero’ dare alcuna seria risposta in termini di sviluppo.
A livello locale, nel frattempo, assistiamo ad un fenomeno particolare. Nei giorni scorsi i giovani della Lega (si la stessa Lega che a Roma e al Pirellone fa leggi come questa che non preservano e non vincolano il territorio, la nostra identità agricola ed il paesaggio e che consentono di aumentare cemento) raccolgono firme contro la cementificazione, la stessa che è stata prodotta dal centro destra locale, di mantenere intatto il territorio e di de-urbanizzare alcune aree. Mai ci saremmo aspettati di avere un alleato contro la cementificazione e contro questa legge nei giovani padani, a disobbedire i loro capi romani e lombardi e a raccogliere firme anche contro di loro. Grazie ragazzi, andate avanti cosi’….!!).
Tra l’altro questa sera in consiglio sono assenti entrambi i consiglieri della Lega, sarà sicuramente una coincidenza; a pensare male si potrebbe ipotizzare che siano stati in imbarazzo a votare contro il Piano Casa voluto dai loro vertici, visto che a loro volta sostengono l’opera dei giovani padani, o no …. ?
Il percorso seguito dalla nostra maggioranza per l’adozione di questo Piano Casa è presto detto: si è provveduto ad identificare le parti del territorio di Cernusco nelle quali le disposizioni del piano casa non trovano attuazione, in piu’ si sono attuati in positivo, molto piu’ in positivo rispetto alle prescrizioni della legge, i dettami previsti dalla stessa legge, con l’obiettivo di evitare danni troppo gravi al patrimonio urbanistico, edilizio, agricolo e territoriale della Lombardia.
Alla luce di cio’ l’applicazione della legge regionale sul piano casa è limitata a pochissime eccezioni mentre non viene applicata alla grande maggioranza del territorio e delle aree di Cernusco.
Questi, fra gli altri, i motivi principali:
- la preservazione ed il rispetto delle aree di pregio ambientale e paesaggistico
- il rispetto delle aree di centro storico
- lo scongiurare il pericolo di applicare un carico di mc di edificato aggiuntivi in aggiunta a quanto già, troppo diciamo noi, previsto dal Piano Regolatore in vigore
- il mantenimento degli oneri di urbanizzazione, con i quali il comune è in grado di provvedere alla creazione dei servizi (viabilistici, pubblici, etc) per le nuove edificazioni
- il mantenimento degli standard energetici previsti dal regolamento del nostro comune, già piu’ avanzati e moderni rispetto a quanto previsto nella legge regionale
Ora è chiaro perche’ mi sono riferito al coraggio del nostro comune nell’identificare le aree di non applicazione: la legge prevedeva che la non applicazione fosse possibile su piccole aree del territorio mentre Cernusco ha identificato, con salde e serie motivazioni, vaste porzioni di territorio in cui non applicare la legge.
Con questo voto, con questa modalità di applicazione del piano casa sta tutta la differenza fra chi ha governato Cernusco negli ultimi anni ed il centro sinistra di Comincini: una differente concezione dell’uso del territorio, non visto piu’ come una risorsa da barattare per fare cassa a fronte di nuove edificazioni, e l’uso del territorio responsabile, consapevole, rispettoso delle tradizioni, della qualità della vita e della volontà dei cittadini che due anni orsono, votando la nostra maggioranza, hanno chiesto di voltare pagina
Fabio Colombo
Capogruppo di Vivere Cernusco
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