Tante, tantissime donne, di ogni età e di ogni colore sotto il cielo grigio e gonfio d’acqua di Roma, poi diventato nitido nel tramonto. Alla manifestazione nazionale di sabato 24 novembre contro la violenza sulle donne ci siamo trovate, libere da ogni appartenenza organizzativa, in mezzo a donne come noi, venute da ogni parte d’Italia, per chiedere RISPETTO per il corpo e la mente delle donne, un CAMBIAMENTO della mentalità ancora spesso patriarcale, decisioni rapide di GOVERNO e PARLAMENTO per sostenere in concreto la vita delle donne, liberate dalla paura della violenza maschile.
Avremmo voluto da parte delle giovani organizzatrici una conclusione più chiara e netta alla fine del corteo a piazza Navona (non erano stati volutamente previsti né un palco né un discorso): avrebbero desiderato un pizzico di umiltà da parte delle ministre, intervenute alla fine, occupando uno spazio conquistato da tante altre donne ‘anonime’.
Ma la gioia è stata vedere come il tipico tam tam femminile abbia funzionato, richiamando giovanissime e anziane, donne semplici e donne famose, italiane e straniere, dalle musulmane alle rom…
E alla fine, sul treno del ritorno, per noi un regalo inaspettato: la lunga chiacchierata con Lea Melandri, femminista ‘storica’. Complessità e ricchezza di idee, voglia di continuare nel lungo percorso di affermazione della dignità della donna, ma anche tanta voglia di discutere sul come confrontarsi con chi ci rappresenta nel governo senza cadere nella retorica e nel “veterofemminismo”, come ha osservato Miriam Mafai .
Ernestina Galimberti
Roberta Campanella
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1 commento:
Ciao,
in occasione delle due giornate di approfondimento e discussione che si terranno a Roma in febbraio per proseguire la lotta cominciata con la grande manifestazione del 24 novembre, vi segna&lo questo mio articolo sulle "pratiche" (che sarà uno dei temmi della due giorni), sperando possa contribuire alla discussione:
http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/2008/01/chi-ha-paura-del-separatismo_15
.html
ciao
v.
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