Ci è giunta una mail molto articolata che pone una serie di questioni sullo stato della qualità dell'aria a Cernusco. Eccola:
Oggetto: Difesa salute e inquinamento atmosferico a Cernusco S/N
Cernusco sul Naviglio, 18 dicembre 2007
In data 22/11/2006 ho inviato (All/1) ad ASL, DSA-SDG Miniambiente, istituzioni e società civile sul territorio un quadro documentale dell'inedita situazione locale relativa ai danni alla salute provocati dalle polveri sottili PM10-PM2,5, (a Milano le polveri ultrasottili PM2,5, secondo i rilevamenti dell'Arpa, sono colpevoli dei due terzi dell' inquinamento da PM10), focalizzato sui seguenti 7 punti:
1. Disinformazione totale sull'inquinamento dell'aria a Cernusco S/N
2. Valori inquinanti atmosferici disponibili su siti istituzionali relativi a Cernusco S/N, comune ricadente nelle zone ex art.8 del D.Lgs.351/99
3. Buone pratiche
4. Rischi per la salute per inquinamento da polveri sottili
5. Esigenza, opportunità di limitare i danni con DPI mascherine a norma EN 149
6. ASL MILANO 2 Dipartimento di Prevenzione Medico
7. Ministero Ambiente - Direzione Salvaguardia Ambientale
A distanza di un anno, devo riconoscere che la percezione di istituzioni e cittadini in merito alla problematica drammatica sollevata ed agli interventi educativi a favore di una mobilità sostenibile è risultata scarsa. Significativa la disinformazione dolosa del periodico dell'Amministrazione comunale "Semplice Comune Cittadino" del maggio 2006, che titola allegramente, con tecnica omissiva (mancano infatti i dati critici del PM10), che l'aria di Cernusco è un po' meno inquinata dell'hinterland , legittimando in sostanza tutto l'inquinamento esistente e al contempo rassicurando la popolazione che la qualità dell'aria sia tollerabile.
Se ci caliamo nella realtà effettuale, è circostanza notoria ed indiscutibile che il PM10 pone un grande rischio per la salute ed è un problema molto più ampio rispetto ad altri inquinanti (All/3).
E' quindi urgente elaborare un piano o un programma finalizzato ad assicurare il rispetto dei valori di riferimento previsti dalla normativa. L'Unione Europea sta per varare la nuova direttiva sull'inquinamento che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2008. Verranno rivisti i valori soglia delle varie sostanze inquinanti e per la prima volta verrà chiesto agli Stati membri di misurare anche le polveri ultrasottili PM2,5. La norma vigente, l'allegato III del DM n.60 del 2 aprile 2002, stabilisce i seguenti valori limite per il materiale particolato PM10 da raggiungere in due fasi:
dall' 1/01/2005 - valore limite giornaliero per la protezione della salute umana: 50 µg/m3 (valore medio nelle 24 ore) da non superare per più di 35 volte nell'arco dell'anno civile
valore limite annuale per la protezione della salute umana: 40 µg/m3 (valore medio nell'arco dell'anno civile);
dall' 1/01/2010 - valore limite giornaliero per la protezione della salute umana: 50 µg/m3 (valore medio nelle 24 ore) da non superare per più di 7 volte nell'arco dell'anno civile
valore limite annuale per la protezione della salute umana: 20 µg/m3 (valore medio nell'arco dell'anno civile).
In effetti il numero di superamenti giornalieri della soglia per la protezione della salute è impressionante: dall'1/10/2007 al 14/12/2007 la centralina Arpa di Limito Pioltello ha sforato il valore limite di 50 µg/m³ per ben 48 giorni!
Quale il ruolo delle istituzioni a due anni dall'entrata in vigore dei nuovi, più ristrettivi, limiti?
La salubrità dell'aria si tutela, soprattutto, con attività costanti ed effettive di controllo da parte degli Enti istituzionalmente preposti e con una pianificazione integrata di interventi strutturali a medio e lungo termine da realizzare sul territorio. E'quindi indispensabile e urgente pensare ad un rimedio al sistema del traffico e della mobilità all'interno della città, valutando, tra l'altro:
un'azione a carattere ricognitivo e conoscitivo basato sul monitoraggio continuo del PM10, con centraline fisse e mobili, analizzatori a diffrazione laser portatili per il rilevamento dell'inquinamento ambientale, anche indoor, per una verifica degli obiettivi di qualità per il miglioramento della qualità dell'aria,
campionamento attraverso l'esposizione personale passiva di un campione di persone (bambini, pensionati..) per la rilevazione in continuo degli inquinanti nell'ambiente e nelle emissioni,
percorsi più sicuri per un uso quotidiano delle piste ciclabili,
potenziamento dell'esperienza del Piedibus (anche per contrastare sovrappeso e obesità),
interventi efficaci di dissuasione all'uso dell'auto per l'accompagnamento a scuola
superamento dell'uso nocivo dei soffiatori portatili con macchine di tipo aspirante
Finora il sistema di monitoraggio per la verifica degli obiettivi di qualità per il contenimento degli inquinanti è stato completamente eluso: la campagna d'indagine nel periodo 15/11/2005 - 20/12/2005 sulla qualità dell'aria, commissionata all'ARPA dal Comune, è stata surretiziamente presentata dal periodico dell'Amministrazione comunale "Semplice Comune Cittadino" del dicembre 2005 come laboratorio mobile di monitoraggio PM10 ed altri inquinanti. Risultati finali della campagna diffusi poi dal citato periodico nel maggio 2006, omettendo la circostanza essenziale che il PM10 non è stato oggetto di misura.
Negligenza o dolo che sia, il Comune non si è mai posto il problema di chiarire i comunicati falsati, anzi, nelle pagine web del periodico comunale i due fascicoli in argomento sono stati occultati, a dimostrazione di quanto sia tenuto in considerazione l'obbligo dell'informazione al pubblico sulla qualità dell'aria e la tutela del diritto alla salute. Tema dell'obbligatorietà dell'informazione ambientale come bene pubblico che, anche in sede giurisdizionale, ha pronunciamenti come la sentenza n.1944/06 del 7/09/2006 del TAR della Lombardia sull' illegittimità dell'ASL di nascondere il dossier sull'impatto dell'inquinamento atmosferico (PM10) sulla mortalità e morbosità nella città di Milano.
Oltre all'effettivo impegno dell'Amministrazione comunale a definire e rispettare scelte programmatiche coerenti alla tutela della salute, anche con l'imposizione di limitazioni ed obblighi, è necessaria un'opera di alfabetizzazione culturale, responsabilizzazione e partecipazione di cittadini, associazioni e scuola da valorizzare in un percorso organico virtuoso che faccia da volano all'affermarsi di una coscienza ambientalista, vero obiettivo strategico per la tutela dell'ambiente.
Per quanto riguarda l'utilizzo improprio sulla sede stradale dei soffiatori portatili (All/4), occorre sottolineare il fenomeno del risollevamento per effetto del flusso d'aria ad alta velocità che rimette in circolazione il particolato già depositato sul suolo. L'uso del soffiatore su foglie e rifiuti giacenti nella sede stradale sottopone l'addetto e i passanti a rischio chimico (gas di scarico motore a 2 tempi e polvere), biologico (Agenti biologici infettivi trasportati dalla polvere) oltre al rischio di infortunio.
A conclusione di quanto esposto, si richiama quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico sulla protezione dell'ambiente che è imposta da precetti costituzionali (art. 9, 32 Costituzione) e assurge a valore primario ed assoluto. Detti articoli tutelano la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. E' in questo contesto che si chiede al Sindaco di operare e svolgere la sua attività quale ufficiale di governo, quale rappresentante della collettività e quale responsabile dell'Amministrazione del Comune nell'adottare con urgenza le strategie preventive atte a scongiurare situazioni di pericolo o di compromissione per la salute dei cittadini.
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