venerdì 4 gennaio 2008

EcoPass a Milano e il modello di Londra

Paolo Frigerio apre la discussione cernuschese sull’introduzione dell’Ecopass a Milano avanzando alcune osservazioni interessanti su CernuscoInsieme e portando come esempio la prima capitale europea, Londra, ad averlo introdotto. Voglio cogliere il suo invito e portare avanti il paragone tra Milano e Londra per cercare di capire se stiamo parlando dello stesso provvedimento o meno.

Scrivevo su www.kuda.tk, il 17 agosto 2006, quando l’idea fu presentata per la prima volta: “la proposta adottata con successo in altri comuni però non può essere l'unica iniziativa anti-smog perchè non toglie l'inquinamento, ma lo tassa. La pollution charge non può essere la prima iniziativa perchè in questo momento non esistono alternative all'accesso in auto a milano, se pensiamo che un biglietto della metropolitana da un paese limitrofo costa più di 2 euro a corsa”. E ne sono ancora convinto.

Nel frattempo ho cercato di promuovere la petizione di www.atmgratis.tk che sollecitasse chi di dovere ad arrivare ad una riduzione del costo dei mezzi pubblici e un aumento delle corse (non me ne vogliano gli abitanti di via Don Sturzo) ma a settembre abbiamo avuto un rincaro sul biglietto.

Infine ho fatto in modo che anche sul sito della lista Vivere Cernusco fosse possibile monitorare lo stato della salute dell’aria, e devo dire che siamo a livelli terribili per i nostri polmoni, forse è anche per questo che ho tosse e raffreddore da settimane…

Sicuramente bisogna fare qualcosa, il problema è cosa.

A Londra pagano tutti, tranne i mezzi ibridi e quelli superiori a 9 passeggeri, e pagano molto, undici euro. A Londra non vengono favoriti i possessori di auto meno inquinanti o più nuove, non esiste che un SUV Euro 4 non paghi mentre una 500 diesel, magari del 2007, si. Questo è un bel modo per disincentivare l’uso della macchina e non l’acquisto di una nuova.

A Londra prima di introdurre la tassa di transito l’azienda dei trasporti ha cambiato l’intero parco mezzi comprando quelli meno inquinanti e ha aumentato del 33% il servizio. Quando nel 2007 è stata ingrandita l’area a pagamento a un nuovo quartiere è stata introdotta una nuova linea e tre sono state prolungate, 14 linee hanno aumentato la frequenza e una ha iniziato ad utilizzare i doble deck.

Londra ha 12 linee della metropolitana per un totale di 414 km, Milano, al momento, possiede solo 3 linee per 76 km, e su questi veicoli non puoi neanche montare una bicicletta. Londra ha annullato tutte le concessioni per la costruzioni di parcheggi sotterranei in centro, per cui se entri poi fai molta fatica a parcheggiare, Milano ne ha in cantiere 200 (voluti da Alberini e non ostacolati dalla Moratti).

Ken il Rosso, come Paolo Frigerio chiama il Sindaco di Londra, si muove solo con i mezzi pubblici e ha obbligato tutti i suoi assessori a farlo, dimostra come si possa arrivare in orario anche senza usare le auto e per questo è il primo ad accorgersi se qualcosa non va sulle linee pubbliche, la nostra Moratti, moglie e cognata, di petrolieri non ha mai fatto vanto di muoversi con mezzi ecologici, ma sicuramente euro 4! Ah, Ken Livingston ha anche dichiarato di non tirare l’acqua dopo aver fatto la pipì, e sta pensando di vietare i sacchetti di plastica su tutto il territorio londinese.

In conclusione, i mezzi per limitare l’uso delle auto vanno bene, ma devono essere pensati davvero per convincere a lasciare a casa il mezzo privato (pagare tutti, pagare tanto ma avere a disposizione mezzi pubblici efficienti), un’introduzione timida e incompleta come quella milanese non porterà ai favolosi risultati di Londra perché non ci sono alternative all’auto, in molti continueranno ad entrare senza pagare e l’uso della bicicletta a Milano è un tentato suicidio.

Cosa fare allora? Ecco le mie idee:
- promuovere investimenti sul rinnovamento, la manutenzione e l’aumento del numero di bus e tram, per consentire di raggiungere rapidamente ogni punto della città;
- costruire una rete di piste ciclabili lungo tutti gli assi e le circonvallazioni cittadine;
- contro il proliferare dei parcheggi nel centro cittadino, creare lungo la cintura esterna isole di scambio per le merci e per il milione di auto di chi tutti i giorni entra ed esce dalla città per motivi di lavoro o di studio.

Il sogno sarebbe avere mezzi pubblici gratuiti. e non è una cosa impossibile se si pensa a quanti soldi vengono spesi per gli stipendi dei controllori, l'istallazione e manutenzione delle macchine obliteratrici e dei tornelli, i costi per la stampa e la distribuzione dei biglietti e il guadagno che hanno i punti vendita. I soldi che rimangono all'Atm non sono molti e potrebbero essere rimpiazzati da un maggior numero di spazi pubblicitari che potrebbero essere venduti a caro prezzo perchè aumenterebbe sensibilmente il numero dei passeggeri (e quindi delle persone che vedrebbero la pubblicità). E se ancora non bastasse basti pensare a quanti soldi si risparmierebbero in spese sanitarie per capire che una città davvero all'avanguardia è disposta a rischiare per puntare in alto.

Ps: molti in questi giorni dicono “Piutost che nient, mej piutost”, io sono convinto che meglio fare subito cose che servano e non timide iniziative di facciata avendo la paura di perdere voti.

Roberto Codazzi

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