venerdì 16 maggio 2008

Comincini incontra gli abitanti del Molinetto

“Non trascuriamo le loro preoccupazioni ma Cernusco non è a rischio”

“Le preoccupazioni e i segnali di allarme lanciati da voi non devono essere trascurati ma al momento Cernusco non è una città a rischio elevato di criminalità”: lo ha detto il sindaco, Eugenio Comincini, al termine dell’incontro con una decina di residenti del quartiere Molinetto, portati alla ribalta dalla stampa cittadina quali ideatori delle cosiddette “ronde notturne”.

L’incontro, chiesto da Comincini, si è svolto lunedì 12 maggio in Municipio. I residenti hanno messo l’accento sugli episodi di microcriminalità e sul clima di paura che essi hanno ingenerato da alcune settimane fra la gente del quartiere.

“Prendo atto di questa vostra preoccupazione,” ha detto il sindaco; “i furti e gli scassinamenti si sono verificati in un’area circoscritta e con una frequenza elevata e limitata nel tempo. Detto questo, la situazione non deve essere sottovalutata ma la sua lettura va fatta nel più ampio contesto della realtà cittadina e delle nostre azioni per contrastare questi episodi.”

E questa lettura deve tenere conto, secondo Comincini, di due fattori importanti: da un lato che - dati della Prefettura alla mano - la realtà dell’intera città non è da considerare a rischio elevato di criminalità; dall’altro “stiamo adottando una serie di misure che da qui a qualche mese ci consentiranno un migliore presidio del territorio”: l’assunzione di quattro nuovi agenti di Polizia Locale; l’acquisto di una vettura da destinare ai Carabinieri (dopo il potenziamento di organico accordato all’Arma dal Tavolo per Milano); l’estensione della videosorveglianza; il lavoro congiunto con Segrate, Pioltello e Vimodrone per avviare il cosiddetto 4° turno della Polizia Locale (ovvero i pattugliamenti notturni); la destinazione a investimenti nella sicurezza del 20% dell’importo inizialmente destinato alla caserma della Guardia di Finanza, “anche se questa si verificherà solo se la Guardia di Finanza rinuncia alla costruzione.” A questi investimenti, tesi a dare maggiore protezione alla città, “è necessario affiancare iniziative volte a interventi educativi e preventivi”, prosegue il Sindaco. “Per limitare i comportamenti criminosi bisogna rimuoverne le condizioni.”

“Per contrastare questa emergenza sono in contatto quotidiano con i Carabinieri, che hanno anch’essi raccolto questi disagi e stanno dedicando maggiore attenzione alla situazione contingente del quartiere, con pattugliamenti più frequenti.” Anche la Polizia Locale ha intensificato i controlli: “Su questo fronte sto lavorando insieme all’assessore Mandelli”, precisa Comincini.

Dopo l’incontro del 12 maggio qualche primo effetto si è già registrato, con un intervento notturno che ha visto impegnate anche pattuglie dell’Arma arrivate a rinforzo dal Battaglione di Milano.

Con i residenti del Molinetto il sindaco si è anche confrontato su interventi tecnici da eseguire nel quartiere, diretti a migliorarne la vivibilità: “Si tratta di aree private, su cui il Comune non ha potestà di intervento, ma si possono studiare interventi migliorativi per le aree pubbliche.” Uno di essi sarà eseguito entro l’estate: la realizzazione di un’area a verde da adibire in parte a parco giochi.

Dopo l’incontro avuto con i residenti del quartiere Molinetto il sindaco di Cernusco ha commentato le misure annunciate, in tema di sicurezza, dal neo Ministro dell’Interno, Maroni.

“Prendo atto dell’ampliamento dei poteri che si intende concedere al Prefetto di Milano e della collaborazione chiesta agli enti locali, che deve essere vera collaborazione, senza cattive soprese”.

Non deve accadere, sostiene il sindaco, “che l’allontanamento dei rom dalla metropoli finisca per spostare il problema da un luogo all’altro, senza risolverlo.” Per questo Comincini auspica che il Prefetto Lombardi, una volta investito dei poteri straordinari, avvii un tavolo di confronto e di lavoro con i Comuni dell’hinterland milanese. “Sembra che anche ai sindaci sarà data la possibilità di agire con più autonomia sul fronte degli allontanamenti; attendo di vedere con quali modalità.”

Il territorio della Provincia di Milano sta sopportando, secondo Comincini, “un peso enorme e non più sostenibile in ordine alla presenza di stranieri illegali e in particolare di rom. Non si può far finta di non vedere che il 70% dei reati predatori sono commessi da stranieri residenti illegalmente. A parlare sono i dati della Prefettura riferiti al 2007, relativi alla nostra Provincia”.

Ciò detto “il problema della microcriminalità è comunque più complesso e non riguarda solo gli immigrati”, aggiunge Comincini; “è sbagliato il solo pensare che ci sia una tendenza criminogena negli stranieri, siano essi immigrati regolari o irregolari. Far passare questo messaggio è pericoloso per la convivenza sociale, lo dimostrano le reazioni gravi di Napoli al tentato rapimento di domenica scorsa.

Per questo la questione sicurezza deve essere affrontata con azioni congiunte di repressione della criminalità e, ove possibile, di valore più marcatamente sociale ed educativo”.

“C’è poi un altro problema”, aggiunge Comincini – “che attiene all’azione della giustizia e alla certezza della pena, che può anche essere inasprita ma se non è applicata compiutamente e velocemente non ha alcun valore. Non è solo una questione di norme: i tribunali devono sopportare un carenza cronica di personale, di risorse e di efficienza amministrativa.”

Tornando alla realtà locale, il sindaco ha risposto a una lettera del Presidente della Provincia, Filippo Penati, in merito alla segnalazione della presenza di campi rom.

“A Cernusco non ce ne sono ma stiamo agendo per ottenere misure risolutive per gli insediamenti prossimi ai nostri confini. Al sindaco di Pioltello ho espresso la ma preoccupazione per l’insediamento di Cascina Bareggiate e gli ho fatto presente le difficoltà e le tensioni che questa situazione causa a Cernusco ma anche agli altri Comuni a noi limitrofi.”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bisogna anche ricordare che gli immigrati regolari delinquono meno degli italiani.