giovedì 3 aprile 2008

Lella Costa a Cernusco: Alice, una meraviglia di paese

Venerdì 9 maggio, teatro Agorà, via Marcelline, Cernusco sul Naviglio
Serata in ricordo di Angelo Spinelli
Ingresso 15 euro a sostegno di un progetto di cooperazione internazionale in Brasile.

Dopo i successi di Precise parole e Traviata, Lella Costa torna alla ribalta con un nuovo progetto, un altro percorso in cui il racconto è l’inatteso punto di partenza per suggerire temi e problemi legati all’oggi, i paradossi e le contraddizioni del vivere quotidiano. Lo dimostra il suo approccio ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll (ma potrebbe essere anche l’Alice nelle città di Wenders) in cui la protagonista non è solo la ragazzina abituata a convivere con i propri fantasmi. Alice per la Costa è infatti anche una donna piena di slanci e di stupori, in guerra contro le ingiustizie piccole e grandi del mondo, che ha l’humour e l’ironia di Lella Costa.

Alice è il simbolo di qualcosa, di tante cose che hanno popolato i sogni e i viaggi di tanti esploratori contemporanei; e di tante avventure. E’ tutte noi ragazze che a ogni età e in ogni situazione ci sentiamo vagamente a disagio, o fuori posto, troppo grandi o troppo piccole o magre o grasse, comunque inadeguate – racconta l’attrice –. Alice è il nonsense, il surreale come sublime piacere del paradosso, ma anche come grimaldello per esplorare e raccontare alcuni luoghi dell’indicibile contemporaneo: per esempio il carcere, per esempio la sofferenza psichica”.

Ad accompagnare Lella Costa in questo viaggio tra reale e surreale, la brillante regia di Giorgio Gallione.

“Portare Alice in scena può voler dire intraprendere un viaggio che somiglia più ad un cavaturaccioli che ad un sentiero – dichiara il regista – inseguendo tracce che non portano da nessuna parte, con regole fatte solo di eccezioni. Così potremo scoprire che anche il nostro mondo, come quello di Carroll, è solo un gioco illusorio di ombre e luci dove si può entrare attraverso una screpolatura dell’aria, un foro della terra o un'improvvisa debolezza nella superficie di uno specchio. Alice in palcoscenico può significare allora coltivare programmaticamente il nonsenso, ma Alice è anche inseguire una specie di speranza disperata consapevoli che talvolta viviamo prigionieri dei sogni altrui e che la meraviglia di paese in cui viviamo spesso è nient'altro che un mondo odioso e sgarbato, popolato da re e regine malvagie e da ciclopi ipnotizzatori col volto a forma di monoscopio”.



PROGETTO MULHERES QUILOMBOLAS
a sostegno delle donne del nord-est brasiliano
Con il termine “Comunità Quilombolas” si identificano in Brasile le comunità di contadini neri, discendenti dagli schiavi africani, che continuano a mantenere, nelle loro abitudini e manifestazioni culturali, un forte vincolo con il proprio passato.
La Comunità Quilombola Tapuio, circa trecento persone, si trova nel sud-est del Piauì, nel cuore della siccità del Sertão. Il Progetto Mulheres Quilombolas consiste nel sostenere un laboratorio artigianale di donne, migliorando le attrezzature, dando la possibilità di realizzare imballaggi personalizzati e trasportare o spedire i loro prodotti. Il tutto finalizzato all’apertura di un mercato interno che garantisca un reddito, continuità dell’attività e visibilità esterna. Il ricavato della serata è destinato a questo progetto, per ricordare e proseguire l’impegno di Angelo Spinelli anche nel campo della solidarietà internazionale.

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