giovedì 3 aprile 2008

PALCHI DISPARI: VA IN SCENA ILTEATRO DEI GIOVANI A CERNUSCO

Tre spettacoli dal 10 al 23 aprile al Teatro Agorà

Attori e registi della nuova leva calcano le tavole dell’Agorà di Cernusco, con il festival Palchi Dispari, organizzato dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con Arci Malabrocca e I Ratti dal Serraglio.

La kermesse debutta il 10 aprile, alle ore 21, al teatro di via Marcelline, con “I fisici”, di Friederich Duerrenmatt, messa in scena dalla compagnia I Ratti dal Serraglio. Uno spettacolo singolare a tinte surreali, con una trama che apre dibattiti di stretta attualità sul ruolo della scienza e sulla sua forza innovativa nella società umana, così poco adatta a modificarsi e a stare al passo delle sue fondamentali scoperte. Emblematica, a questo scopo, è l’ambientazione: la sala di un manicomio, dove tre fisici si fingono pazzi; il vero folle si dimostrerà, inaspettatamente, un altro personaggio. La regia è di Paolo Sachet, gli interpreti sono Niccolò Camminada, Matteo De Mojana, Luca Pernisco e Silvia D’Apollonio.

Il secondo appuntamento è in programma il 18 aprile, sempre alle 21, con “Happy end”, di Bertold Brecht e Kurt Weill, fra i primi lavori di una delle coppie più celebri del teatro europeo. Lo porta in scena la compagnia COMEdì Ensemble, formata nel 2006: quattro cantanti (che curano anche la regia) e sette musicisti eseguono la riduzione di un copione radiofonico scritto da Brecht e musicato da Weill, che per questo testo scrisse alcune delle sue canzoni più celebri (“Bilbao Song” e “Sailor’s Song”). “Happy end” è un testo sul labile confine fra il bene e il male, parodia della malavita e dell’Esercito della Salvezza, che mette alla berlina la letteratura rosa e i film sdolcinati.

La rassegna chiude il sipario il 23 aprile, ore 21, con una produzione della compagnia Baby Gang: “Mi cercarono l’anima a forza di botte”, scritto e diretto da Tommaso Pitta.
È il dialogo fra il mugnaio cinquecentesco Domenico Scandella, detto il Menocchio, e il giudice del Tribunale dell’Inquisizione che lo processa. La storia del Menocchio è quella del diritto alla libertà di pensiero e di espressione, della ricerca personale che ogni individuo attua nel tentativo di capire se stesso e la realtà che lo circonda, per non vivere passivamente.
Lo spettacolo non è nuovo per la scena milanese: ha debuttato un anno fa a Milano e il suo protagonista, Federico Bonaconza, ha vinto, nel 2003, il premio Salvo Randone come miglior attore giovane.

Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito.

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