giovedì 5 aprile 2007

Scuola: il comune regala alla scuola privata quello che non dà alla SCUOLA PUBBLICA

Dopo tanto vociferare, in piena zona “Cesarini”, insieme alle ultime lottizzazioni residenziali ecco arrivare l’assegnazione dell’area, in diritto di superficie, alla scalpitante Cooperativa Aurora Bachelet.

E così Cassamagnaghi stacca l’ultima cambiale fedeltà a chi gli ha permesso, nei momenti difficili del suo mandato, di sopravvivere sulla poltrona di Sindaco e di ricandidarsi adesso.

A beneficiarne questa volta non è un intero partito bensì una corrente politica in seno al gruppo di Forza Italia: per intenderci quella legata a Comunione e Liberazione e ben rappresentata in aula dal consigliere Oriani.

Avete varcato da tempo i limiti della decenza: non riuscite più a provare vergogna ed arrossire neanche quando il gioco di prestigio preconfezionato con la delibera di giunta n. 76 del 28/03/07 viene smascherato.

Ma come fa un’Amministrazione Comunale ad accettare mercoledì 28/03/2007 la richiesta presentata ufficialmente dalla Cooperativa l’Aurora solo venerdì 23/03/2007 ed integrata con lo schema di convenzione lunedì 26/03/2007?

Una fretta che insospettisce e che lega inevitabilmente questa scelta alla scadenza elettorale.

Ma come fa un’Amministrazione Comunale, in un suo atto, a confermare la volontà di concedere in diritto di superficie alla Cooperativa Aurora Bachelet, soggetto privato, l’area ubicata a Ronco in Via Adda-Mincio pari a 11.600 mq per la realizzazione di un polo scolastico destinato a scuola primaria, secondaria e liceo quando l’area stessa non risulta ancora essere di proprietà comunale e lo diverrà solamente il giorno successivo alla delibera -giovedì 29/03/2007- con la ratifica della convenzione stipulata a seguito dell’approvazione di quel PII da voi denominato “Abitare Ronco” e da noi “Affare Ronco”?

E poi. Ma perché mai un’Amministrazione Comunale dovrebbe accettare dalla Cooperativa L’Aurora a titolo gratuito un terreno di 5700 mq confinante con l’area di 11.600 mq, terreno che la stessa si impegnerà ad acquistare entro i successivi 12 mesi dal rilascio del permesso di costruire, per poi rigirarglielo nuovamente in diritto di superficie?

Osserviamo incidentalmente che nel puzzle delle aree, o forse dovrei dire nel gioco delle tre tavolette, compare –in quanto attuale proprietaria dell’area che l’Aurora intende acquistare per poi cedere al Comune- la cooperativa già protagonista del PII ex-Garzanti. Per dirla con John Belushi in Animal House, “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”.

Ma andiamo avanti. Come fa un’Amministrazione Comunale ad accettare per il diritto di concessione di dette aree, richiesto per un tempo lungo “solamente” 90 anni, la proposta avanzata dalla Cooperativa di corrispondere al Comune un canone annuo di 3.000 € distinto in due rate semestrali di 1500 € cadauna?

Al di là delle tante frottole che ci sono state raccontate in questi mesi credo fosse già tutto predefinito e per meglio capire la vostra abilità nel mischiare le carte è allora opportuno ripercorrere alcuni passaggi legati proprio all’approvazione del PII di Ronco.

Il 18/09/2006 i gruppi che rappresento depositarono una serie di osservazioni a quel PII tra cui una che recitava ”Si chiede di conoscere il reale utilizzo delle aree previste in cessione pari a mq11632 e di conoscere la non meglio precisata infrastruttura pubblica citata nel PII”

La risposta predisposta il 30/10/2006 a quella osservazione fu “ L’area pari a 11632 mq che l’Amministrazione comunale acquisisce al patrimonio pubblico risulta essere un’area di particolare interesse prevista anche all’interno del PRG vigente. Reperire aree da destinare a servizi per il nucleo abitato di Ronco è sicuramente un investimento per le future necessità dei cittadini, oggi risulta difficile definire con precisione quale sia l’infrastruttura pubblica necessaria ai residenti di Ronco, confidiamo quanto prima di individuare, di concerto con i residenti, la giusta destinazione per quest’area.”

E questa posizione l’avete ribadita nel corso del Consiglio Comunale di novembre.

Altro che concerti: siete abituati a suonarvela e cantarvela da soli!

Anche stavolta, dimenticando il concerto con i cittadini, avete fatto piovere sulle loro teste una confezione regalo già decisa.

Quell’opera pubblica allora così indefinita altro non era, come sostenevamo da tempo, che la scuola Aurora Bachelet.

E’ questa l’infrastruttura necessaria ai residenti di Ronco? E loro che ne pensano?

E’ questo il vostro concetto di democrazia partecipata?

E che dire poi del valore dell’area e delle risibili cifre in gioco per il pagamento del diritto di superficie?

Forse è il caso di ricordare a tutti che l’area di 11632 mq, classificata dal PRG come area “AS”, fu ceduta, nelle clausole del PII “Abitare Ronco”, al Comune dalla Giemme Costruzioni a compensazione di oneri e in permuta di altre aree di proprietà comunali cedute alla stessa Giemme Costruzioni.

La stima dell’area ceduta al Comune, così come data dalla perizia estimativa redatta dall’ing. Viganò ed allegata al PII “Abitare Ronco”, fu di 63.12 €/mq in base alla valutazione di aree standard riservate ad attrezzature di interesse collettivo.

Se così è, allora il valore di quell’area di 11632 mq non può valere meno di 735.000€.

Perché quindi un canone in concessione d’uso di 3000 €, l’equivalente annuo dell’affitto di un box in centro, per 90 anni?

Davvero una modalità poco ortodossa di amministrare il bene pubblico!

Mi si dirà, perché in tutta l’operazione il Comune acquisirà dalla Cooperativa anche l’area di 5700 mq.

Ma questa è un’argomentazione che non sta in piedi e anzi apre nuovi interrogativi.

Perché mai il Comune dovrebbe acquisire, seppur gratuitamente, un’altra area AS di 5700 mq da cedere immediatamente in concessione d’uso per ben 90 anni alla stessa cooperativa?

Abbiamo già un’area di proprietà pubblica sulla quale possiamo ipotizzare di realizzare -perché no?- strutture scolastiche pubbliche (voglio ricordare che la superficie è quasi uguale a quella che l’Amministrazione ha intenzione di acquisire dal privato in zona Castellana con i Piani di Zona).

Ma anche convenendo di destinare l’area a struttura scolastica privata, l’assegnazione non può che avvenire attraverso una gara di evidenza pubblica e il valore di partenza non può essere inferiore a quello di acquisizione cioè 735.000 €.

Consideriamo inoltre che i tempi previsti per la realizzazione del primo lotto destinato a scuola primaria e secondaria sono di almeno 4 anni (inizio lavori entro 12 mesi dall’approvazione del progetto e 3 anni per la loro ultimazione salvo proroghe) e che nel frattempo –e con lo stesso atto amministrativo- viene richiesta la concessione della proroga del contratto di locazione alla Cooperativa Aurora Bachelet dei locali attualmente occupati nei plessi scolastici di via Mosè Bianchi e via don Milani.

Sarebbe questo il comportamento improntato all'imparzialità e al principio di buona amministrazione, che gli amministratori pubblici sono tenuti ad osservare secondo l’art. 78 del testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali?

Riteniamo che valutando la delibera nel suo complesso non si abbia tanto la sensazione di favoritismi, quanto piuttosto di danno arrecato all’interesse collettivo.

Gli ingredienti ci sono tutti: parzialità di trattamento di un’istituzione privata da parte dell’ente pubblico, conflitto d’interessi, forti perplessità circa i valori economici in gioco, assenza pressocchè totale di trasparenza degli atti.

Ci apprestiamo quindi a rappresentare, col nostro voto contrario, la posizione di chi si oppone a questo nuovo effetto dell’intreccio di interessi che grava su questa città e di cui questa maggioranza, coi suoi saldi di fine stagione, si assume la responsabilità politica.

Il Consigliere Comunale di VIVERE Cernusco

MARCHETTI Giordano

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