domenica 11 marzo 2007

Debutto di Eugenio Comincini candidato sindaco

Un grande debutto. Potremmo sintetizzare così la presentazione del candidato Sindaco del centrosinistra cernuschese, Eugenio Comincini, avvenuta sabato 18 novembre presso il Centro Cardinal Colombo.

Di fronte ad un’ampia platea di oltre 150 persone, i rappresentanti delle forze politiche della coalizione – Democratici di Sinistra, Girotondo per Cernusco, La Margherita, Rifondazione Comunista e Vivere Cernusco – hanno dato il via alla campagna elettorale per le elezioni amministrative della primavera del 2007 presentando le ragioni di una ritrovata unità che, dopo alcuni mesi di lavoro, ha già dato due importanti frutti: la stesura di linee programmatiche sulle principali questioni e un candidato Sindaco unitario.

Un grande debutto in società, che ha dato immediatamente il segno di un progetto politico forte e credibile, in grado di porsi in netta discontinuità con l’attuale quadro politico-amministrativo, già a partire dalle modalità scelte per giungere alla definizione del programma. Sarà infatti la partecipazione il segno distintivo di una coalizione che ha chiesto ai cittadini, alle associazioni, ai movimenti di fornire il proprio contributo per articolare un programma che deve partire dalla società, da cui è stata lontana l’amministrazione che oggi, seppure con salti e giravolte, si mantiene al governo di Cernusco.

Il lavoro non parte certo da zero e questo lo ha ricordato Eugenio Comincini nel suo intervento. Prendendo le fila dal recente operato dell’attuale giunta, con l’approvazione degli ennesimi piani urbanistici che porteranno ulteriore cemento e traffico a Cernusco, il candidato Sindaco ha messo a fuoco le priorità su cui si è finora concentrato il percorso del centrosinistra. Prima di tutto il territorio, un bene comune di interesse generale, una risorsa limitata che continua ad essere sottoposta ad uno sfruttamento intensivo per interessi particolari. “Sarà necessario tornare ad una pianificazione condivisa del territorio, prestando attenzione all’interesse collettivo, alla qualità della vita, alla salute dei cittadini” ha affermato Comincini.

Punto di partenza: l’istituzione del Parco delle Cave, 700 ettari di aree agricole, cave, canali e cascine che senza un preciso vincolo rischiano di finire nuovamente nelle mani dell’ennesimo costruttore. “Cernusco ha un’occasione storica: con i suoi 300 ettari di territorio compresi nel perimetro del Parco, potrebbe salvaguardare un’importante area verde e diventare il principale artefice della più grande opera pubblica della zona”. Invece la giunta Cassamagnaghi ha scelto di voltare le spalle a questa opportunità e dopo anni di attese, rinvii e ripensamenti, ha elemosinato al parco solo 70 ettari di cave e sabbia, senza continuità e senza una visione lungimirante. Quale futuro per le aree verdi sottratte al parco?

Ma governo del territorio significa anche e soprattutto capacità di prevedere quali e quanti servizi saranno necessari per una città che cambia. Oggi a Cernusco siamo quasi all’emergenza: mentre la popolazione cresce a ritmi elevati e nascono nuovi bisogni, i servizi rimangono quelli di dieci anni fa. Basta pensare alla scuola, tema sentito anche dagli interventi in sala: con la sua ormai cronica carenza di spazi, sta diventando l’emblema dell’assenza di qualsiasi capacità di previsione e di programmazione degli interventi in ambito sociale e culturale. “Il paradosso – afferma Comincini - è che chi in questi anni avrebbe dovuto risolvere questo problema, solo in campagna elettorale viene a sbandierare le sue soluzioni. Un atteggiamento irresponsabile per chi ha avuto incarichi di governo”.

Poi i servizi alla persona, da non considerare più come assistenza, ma come diritti individuali e sociali riconosciuti e come un dovere da parte della pubblica amministrazione. E ancora, la cultura, la viabilità, i trasporti, il lavoro e le altre decine di questioni che andranno affrontate insieme, con la partecipazione dei cittadini e con uno sguardo che si spinga oltre i confini comunali. Dopo anni di chiusura, di autarchia e di abbandono degli ambiti di discussione e di dialogo con i comuni vicini e con le altre istituzioni, Cernusco dovrà finalmente tornare ad essere protagonista delle scelte di scala metropolitana, senza più dover subire decisioni provenienti dall’esterno.

Idee, progetti e domande. Nessuna ricetta preconfezionata, ma un trasparente progetto di governo ed una reale volontà di cambiamento. Queste le carte del centrosinistra cernuschese e del suo candidato Sindaco, Eugenio Comincini, che a conclusione di una mattinata entusiasmante, lancia un appello alla città: “Se l’attuale amministrazione ha costruito case, noi abbiamo il compito di ricostruire una comunità”. Questo è solo il debutto. Ma Cernusco sembra aver già risposto, con un grande abbraccio.

Nessun commento: