lunedì 19 marzo 2007

Garzanti: ripensare il futuro dell'area

dalla Gazzetta della Martesana del 19/3/07

Eugenio Comincini, candidato sindaco del centrosinistra, aveva già espresso un mese fa la sua posizione sul Pii Garzanti. Posizione che non è cambiata.
«Sono contrario al progetto sull’area Garzanti che prevede la costruzione di due torri di 15 piani per abitazioni - aveva scritto Comincini in un comunicato - La coalizione di centrosinistra che rappresento ha una posizione univoca su questo tema. Sono contrario per alcune semplici ragioni di buon senso: Cernusco non vuole altre torri come quelle dell’Arco Falc, Cernusco non vuole altre colate di cemento, Cernusco deve dare risposte serie ai problemi dell’abitazione e del lavoro. Non basta infatti dire che si costruisce tutto in edilizia convenzionata: il prezzo della casa ha certo un grande valore ma portare mille persone in più in un’area che non ha vocazione abitativa senza prevedere servizi (che già sono carenti per la città esistente) è irresponsabile. Senza aver preventivamente definito il Piano dei servizi non è tollerabile che il territorio e il Prg vengano ancora una volta sfregiati». Comincini non risparmia neppure la Constantes: «Mi spiace - aveva aggiunto il candidato sindaco del centrosinistra - che a rendersi protagonisti di questo progetto siano esponenti della cooperazione cittadina che si è guadagnata credibilità e stima per uno stile del costruire che non ha nulla a che vedere con la speculazione e la cementificazione. La Constantes ha la comprensibile necessità di rientrare da un investimento finanziario che l’ha seriamente impegnata per venire incontro a esigenze sociali (lavoratori Garzanti, vicenda Credicoop): la politica non può non affrontare questa richiesta. Ma la politica non può neppure permettere che si utilizzi il territorio in modo irresponsabile per risolvere problemi nati e gestiti con non pochi errori. Troviamo insieme una soluzione per quell’area senza però fare scelte che peserebbero su tutta la città. Cernusco deve seriamente tornare a dare risposte alle necessità di lavoro: non c’è solo il problema della casa».
Una posizione largamente condivisa da Giordano Marchetti di Vivere Cernusco: «Quell’area deve rimanere a vocazione industriale - dice - Mi sembra quindi inutile commentare la scelta di costruire tutto in convenzionata».

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