di Luca Forlani, segretario di Rifondazione di Cernusco
U na città migliore, un altro modello di sviluppo. Questa la sintesi del lavoro svolto dai cinque tavoli programmatici aperti dopo la presentazione della coalizione di centrosinistra e del candidato sindaco, Eugenio Comincini.
Il primo dato che emerge è quantitativo:
la grande partecipazione e l’intensità del lavoro che ha coinvolto cittadini attivi nelle associazioni locali o singoli desiderosi di prendere parte ad un progetto generale, in cui riversare competenze, speranze e il proprio sguardo sulla realtà.
Elemento qualificante di questa esperienza è stato però il contenuto delle proposte e il livello del dibattito, molto vicino alle storie e alle esperienze di chi quotidianamente vive la città e ne costruisce le fittissime relazioni sociali, economiche e culturali.
Dopo anni in cui la politica ha perso progressivamente credibilità e le istituzioni si sono sempre più allontanate dalla società, tutti i tavoli hanno indicato come tema fondamentale la partecipazione, intesa come regola permanente di governo, in grado di coinvolgere tutti i progetti e i settori dell’amministrazione.
In secondo luogo la necessità di avere uno sguardo più ampio su quanto succede oltre Cernusco, imparando dalle esperienze già attive in altri comuni e soprattutto riattivando un rapporto costante di collaborazione con gli altri enti locali.
La vicenda del Villaggio Solidale è esemplare da questo punto di vista.
Infine le mille proposte che riguardano la tutela del territorio, con una particolare attenzione all’agricoltura, la riqualificazione delle attività e delle aree produttive per creare lavoro di qualità, la difesa dell’istruzione pubblica a partire dalla disponibilità di spazi adeguati, i servizi pubblici, l’attenzione alla salute dei cittadini e l’impegno contro traffico e inquinamento.
Un progetto di città diverso dall’eredità che ci lasciano il Sindaco Cassamagnaghi e la sua maggioranza di centrodestra che, come ultimo atto della loro attuale esperienza amministrativa, si apprestano a lanciare un nuovo attacco al territorio. Melghera, Garzanti, Mat-Plast: 270 mila metri cubi di speculazione edilizia, che una giunta da tempo alla deriva proverà ad adottare in extremis negli ultimi consigli comunali a disposizione. Bloccare questi interventi, i cui effetti sono evidenti a tutti, significherebbe garantire un domani alla città e iniziare a pensare ad una città migliore, con maggiore equità e vivibilità.
Ma per farlo è necessaria la partecipazione di tutti. Adesso.
lunedì 26 marzo 2007
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