giovedì 29 marzo 2007

Piano diritto allo studio 2006/2007

Intervento in Consiglio Comunale di Giordano Marchetti

Questo piano per il diritto allo studio, ancora una volta, arriva in consiglio comunale a dicembre, mentre tutte le amministrazioni comunali che si rispettino si preoccupano di presentarlo a ottobre, poco dopo l’avvio dell’attività didattica nelle scuole.

Sappiamo che questo ritardo non è certo da imputare agli uffici competenti perché so che hanno predisposto questo piano quasi due mesi fa.

Sappiamo che la scuola non è certo tra le priorità del sindaco Cassamagnaghi e delle sue multiformi maggioranze così come sappiamo che sono altri, cioè i Piani integrati di Intervento o i progetti edilizi e compagnia bella, gli argomenti che trovano una corsia privilegiata in questo consiglio. Sappiamo infine che il Sindaco è stato di recente impegnato a sistemare l’ennesima pedina sulla scacchiera, cioè il suo diciannovesimo assessore in quattro anni,….

Eh va bene, lo sappiamo, lo sappiamo tutti ma, francamente, due mesi di ritardo per portare in Consiglio questo piano sono davvero troppi!!

Ma forse il Sindaco ha voluto fare un atto di cortesia, facendo presentare questo piano al neoassessore all’istruzione Colombo.
E allora, anche se continuo a ritenere e a sostenere che Colombo non può ricoprire la carica di Assessore per le ragioni di incompatibilità che ho esposto nel Consiglio Comunale di settimana scorso e considerato che nessun provvedimento è stato assunto per far cessare lo stato d’incompatibilità, questa sera, ob torto collo, sono obbligato a rivolgermi a lui per le osservazioni di merito.

Cominciamo col dare atto, positivamente, che il finanziamento previsto rispetto all’anno scorso è stato incrementato di 154.000 €: una cifra cospicua che porta l’intervento dell’ente locale, al netto dei contributi diretti degli utenti, da 1.533.000 € a 1.687.000 €.

Nel merito dei contenuti, rispetto ai precedenti, questo piano contiene delle novità apprezzabili alcune delle quali debbo dire vengono proprio incontro a nostre precedenti richieste.
Mi riferisco in particolare all’introduzione nelle mense scolastiche dei prodotti del commercio Equo e Solidale e alla più chiara definizione dei finanziamenti per i progetti didattici, non più messi in un unico calderone ma indicati nella loro specificità e suddivisi per scuole.
Avevamo richiesto più trasparenza nell’indicazione dei progetti finanziati e questa trasparenza c’è stata, anche se noto che mancano ancora quegli indicatori che ci avrebbero consentito di stabilire la qualità dei progetti, il loro indice di gradimento, il grado di partecipazione.

Notiamo con favore che i fondi destinati ai progetti didattici presentati dalle scuole sono aumentati passando da 48.000 € a 70.000 €.

Merita poi un apprezzamento particolare la novità introdotta quest’anno riguardo al sostegno di ragazzi portatori di handicap residenti a Cernusco che frequentano le scuole superiori.
Un servizio importante che riesce a dare un minimo di aiuto e risposta alle famiglie di questi ragazzi a fronte dell’assenza da parte della Provincia.

Rimane però un problema di fondo, che già avevamo evidenziato l’anno scorso, un problema al quale non possono essere gli uffici a dare risposta, ma chi ha responsabilità di governo: quello che continua a mancare è un serio lavoro di coinvolgimento del mondo della scuola nella stesura di questo piano.
Noi riteniamo fondamentale lo strumento della partecipazione nelle scelte più importanti che coinvolgono la comunità e sicuramente l’istruzione è uno dei temi sui quali l’amministrazione non può e non deve operare semplicemente come erogatrice di fondi.
La riattivazione, ad esempio, della commissione scuola potrebbe essere uno di quegli strumenti capaci di far dialogare le scuole sia tra loro che con l’amministrazione in modo che i progetti finanziati nel piano per il diritto allo studio siano qualcosa di condiviso e costruito insieme al mondo della scuola.

Riguardo al capitolo “BORSE DI STUDIO/ORIENTAMENTO SCOLASTICO” torniamo a sottolineare come a Cernusco, a differenza di quanto succede in altri comuni, non siano promosse dall’amministrazione iniziative di orientamento dopo la scuola dell’obbligo né di orientamento all’università.
Inoltre non sono ancora stati previsti interventi, come borse di studio, che possano favorire la prosecuzione degli studi agli studenti meritevoli ma privi di mezzi.
Si dice solo che “sono allo studio progetti per l’attivazione di Borse di Studio a carattere meritocratico……..” , senza peraltro citare il criterio del reddito.
E non possiamo certo considerare “Borse di Studio” incentivanti (così vengono chiamate..) i Voucher formativi che l’amministrazione ha messo a disposizione della cittadinanza, entro alcune fasce d’età, per frequentare i corsi civici.
Questi a noi sembrano invece solo l’ennesima trovata per sostenere artatamente, con una partita di giro, una società, la Formest, che già troppi soldi è costata a questo comune.

In merito ai CENTRI ESTIVI devo riproporre la solita, ovvia, domanda già fatta in passato “perché questa voce nel piano del diritto allo studio e non, come invece dovrebbe essere, nel settore interventi sociali?”.
L’inserimento di questa voce tende a gonfiare i finanziamenti al piano del diritto allo studio.
Cosa devo pensare al riguardo? Prendo atto che non mi si vuole rispondere e che procedete imperterriti nell’impostazione che vi siete dati.

Un ragionamento a parte va invece fatto sul versante degli SPAZI NELLE SCUOLE.
Comincerei col far notare una cosa: gli studenti della scuola statale sono in continua crescita destinata del resto a proseguire viste le previsioni di sviluppo edificatorio della nostra città.
L’amministrazione promette la costruzione di un nuovo polo scolastico nel piano triennale delle opere 2007/2009.
Siamo a ridosso delle elezioni e promettere non costa niente…
Chi si ricorda, tra i Consiglieri, che lo stesso progetto era già previsto nel piano triennale di tre anni fa?
Non se ne è fatto nulla: altre erano le priorità. Prima le case poi, forse, i servizi..
Ma la necessità è di oggi, e un’amministrazione seria non avrebbe continuamente rimandato il problema a domani, avrebbe dovuto risolverlo durante gli anni di governo.
Noto anche che nel piano vi è una timida informazione che ha rischiato di passare inosservata e riguarda l’intenzione di questa Amministrazione di assegnare alla Cooperativa “L’Aurora” un terreno per la costruzione di un Istituto scolastico.
Un’informazione buttata lì forse col solo scopo di capire e cogliere le reazioni dell’opposizione.
Ma quale giudizio possiamo esprimere se continuate a giocare a nascondino!
Non ci viene detto quale è il terreno che si vorrebbe assegnare alla Cooperativa.
Si tratta forse di un area ubicata a Ronco? E se così fosse perché mai quando discutemmo del PII “Affare Ronco” a fronte di una mia precisa sollecitazione per tutta risposta ho avuto da parte vostra solo un preoccupante silenzio?
Forse solo perché, in quella circostanza, al collega Oriani avevo ricordato che il suo voto avrebbe assunto le sembianze di un conflitto d’interessi visto il ruolo primario che ricopriva nella Cooperativa L’Aurora?
Non ci viene detto se è intenzione della Amministrazione concedere l’area alla Cooperativa L’Aurora gratuitamente ovvero chiederLe un equo indennizzo tenuto anche conto del fatto che i 2/3 dei suoi alunni iscritti non sono cittadini di Cernusco.
Non ci viene detto quali sono gli ipotetici tempi di realizzo di questa struttura scolastica privata quando sarebbe invece interessante saperlo se non altro perché si potrebbe capire quando gli spazi oggi occupati dalla Cooperativa potranno essere nuovamente disponibili per la scuola pubblica.
Chissà se il vulcanico neoassessore stasera riuscirà almeno a darci qualche risposta su questo argomento. Io me lo auguro.

Sulle strutture scolastiche permettetemi infine un piccolo inciso velatamente polemico.
La consigliera Terracciano ha spesso accusato VIVERE Cernusco di aver osteggiato a suo tempo la sua grande idea di chiudere prima la scuola di via Cavour per realizzare la Biblioteca e poi la scuola materna di via De Gasperi per la realizzazione della Casa della Arti.
Col senno di poi forse eravamo stati più lungimiranti di lei, visto che oggi di almeno una scuola elementare e di una materna ci sarebbe stato ancora bisogno!
Certo, la Biblioteca necessitava di una nuova sede e di un grande spazio, ma noi credevamo, allora come oggi, che si potesse trovarne uno diverso, più ampio e prestigioso in un edificio come la Vecchia Filanda, recuperata e non lasciata andare in malora per tanti anni…
Ma tant’è alla pianificazione dei servizi in funzione del prevedibile sviluppo demografico si preferirono rapide scorciatoie per dare in pasto ai cittadini risultati di forte impatto mediatico.

Chiudo l’inciso.


Per concludere in questo piano, in definitiva, ci troviamo di fronte a molte luci ma ad altrettante ombre.

Vi sono aspetti positivi, e credo di averveli evidenziati e riconosciuti, ma vi sono anche problemi seri, che ci trasciniamo da tempo e che avrebbero avuto bisogno di risposte chiare che invece non sono arrivate.
E il tempo che avevate a disposizione è ormai scaduto!!!

Ragion per cui, proprio grazie agli aspetti positivi comunque presenti noi non voteremo contro questo piano del diritto allo studio ma non possiamo certamente darvi, per le motivazioni che vi ho espresso il nostro voto di assenso.
Il nostro sarà un voto di astensione con il quale vogliamo solo certificare una presa d’atto della situazione esistente.
A chi verrà dopo di Voi il compito di dare risposte.

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