lunedì 12 marzo 2007

Garzanti: cosa fare

Sono contrario al progetto sull’area Garzanti che prevede la costruzione di 2 torri di 15 piani per abitazioni. La coalizione di centrosinistra che rappresento come candidato Sindaco della città ha una posizione univoca su tale tema.

Sono contrario per alcune semplici ragioni di buon senso: Cernusco non vuole altre torri come quelle dell’Arco Falk, Cernusco non vuole altre colate di cemento, Cernusco deve dare risposte serie ai problemi dell’abitazione e del lavoro.

Non basta infatti dire che si costruisce tutto in edilizia convenzionata: il prezzo della casa ha certo un grande valore ma portare 1.000 persone in più in un area che non ha vocazione abitativa senza prevedere servizi (che già sono carenti per la città esistente) è irresponsabile.

Senza aver preventivamente definito il piano dei servizi non è tollerabile che il territorio e il PRG vengano ancora una volta sfregiati.

Mi spiace che a rendersi protagonisti di tale progetto siano esponenti della cooperazione cittadina che si è guadagnata credibilità e stima per uno stile del costruire che non ha nulla a che vedere con la speculazione e la cementificazione.

Cernusco deve seriamente tornare a dare risposte alle necessità di lavoro: non c’è solo il problema della casa. Molte aziende hanno chiuso in questi anni e le aree sono state trasformate in abitazioni. I cernuschesi meritano anche di poter avere risposte per un impiego vicino a casa.

Chi racconta che il processo di deindustrializzazione è irreversibile non dice il vero e ha scarso contatto con la realtà (oltre che poca fantasia): dove la politica è stata in grado di offrire strumenti per l’innovazione, l’attività produttiva ha saputo trasformarsi e modernizzarsi, tendendo verso nuove sfide. La globalizzazione va governata, non subita. È certo che per governarla occorre avere idee e agire, non sedersi e accontentarsi di facili soluzioni.

L’area della Garzanti deve quindi tornare ad essere un’area produttiva, possibilmente con capacità di attrarre insediamenti di valore (ricerca, innovazione tecnologica). Certamente – come poco sopra osservato – per ottenere un risultato simile la politica non se ne deve stare con le gambe sotto il tavolo: occorre creare relazioni e opportunità. Gli spazi adiacenti all’area Garzanti sono occupati da aziende molto importanti: un network con tali realtà e il mondo universitario scientifico potrebbe offrire soluzioni all’utilizzo dell’area. Ma è necessario che l’Amministrazione comunale non faccia solo da “passacarte” dei progetti: deve farsi parte diligente per dare indirizzi precisi e offrire possibilità.

Quando venne acquisita quell’area dalla cooperativa Constantes il problema della casa a Cernusco era molto diverso: oggi – fra interventi in fase di ultimazione e di prossimo inizio – si stanno per offrire circa 2.000 appartamenti, di cui circa 600 in edilizia convenzionata e canone sociale. Ritengo quindi che non si necessiti di un ulteriore massiccio intervento edilizio per la casa. Si possono studiare insieme soluzioni anche per il lavoro.

La Constantes ha la comprensibile necessità di rientrare da un investimento finanziario che l’ha seriamente impegnata per venire incontro ad esigenze sociali (lavoratori Garzanti, vicenda Credicoop): la politica non può non affrontare tale richiesta. Ma la politica non può neppure permettere che si utilizzi il territorio in modo irresponsabile per risolvere problemi nati e gestiti con non pochi errori. Troviamo insieme una soluzione per quell’area senza però fare scelte che peserebbero su tutta la città.

Eugenio Comincini

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